Locarnese

'Trattiamo, ma non esageriamo!'

Vertenza con la Casinò: la Kursaal disposta a rinegoziare gli oneri della casa da gioco ma dice di no a tagli drastici

10 maggio 2019
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Nel braccio di ferro con la Casinò per rinegoziare gli oneri a carico della casa da gioco (affitto per gli spazi nello stabile del Teatro, e contributi annui alle Fondazioni Cultura e Turismo) la Kursaal è disposta a trattare «ma fino a un certo limite». Lo ha dichiarato ieri il presidente Aldo Merlini durante un incontro con la stampa al quale hanno presenziato anche il vicepresidente della Sa e sindaco Alain Scherrer, nonché Remo Clerici per la Fondazione Turismo e Roberto Maggini per la Fondazione Cultura.

Sono queste ultime, come noto, le vittime designate della vicenda: considerando troppo esose le “richieste” ancorate a contratto e fin qui onorate (1 milione d’affitto e 400mila franchi – 300mila franchi dal 2018 – ad ognuna delle Fondazioni), la Casinò ha deciso di sospendere da febbraio tutti i versamenti, lasciando con un palmo di naso enti, associazioni e molti altri beneficiari attivi sul territorio nei due ambiti.

L’obiettivo – secondo quanto affermato alla “Regione” dal presidente della Casinò Vittorio Mariotti – è «fare in modo che finalmente la Kursaal si decida a trattare». In realtà, come sottolineato da Merlini, «trattative sono già in corso da tempo, perché siamo senz’altro disposti a discutere, ma a ben precise condizioni: una è che una riduzione immediata degli oneri – non drastica come quella richiesta, ovvero mezzo milione d’affitto e un ulteriore progressivo abbassamento dei contributi alle Fondazioni – debba essere accompagnata da un rinnovo del contratto su più anni».

A Merlini ha fatto eco Scherrer, che in qualità di sindaco – la Città è azionista Kursaal – ha detto di «non poter accettare una riduzione così drastica, anche se il tema di un nuovo contratto su più anni a una cifra ridotta è senz’altro un’opzione percorribile».

Piange la Casinò, ridono gli azionisti

La Casinò, per altro, sembra piangere miseria dentro fazzoletti dorati, ha fatto notare un consulente finanziario della Kursaal. Basta osservare le cifre: dal 2003 al 2017 la casa da gioco ha conseguito utili per 55,8 milioni di franchi, con un utile medio annuo di 3,9 milioni di franchi. Di tutti questi soldi, ben 48 milioni di franchi sono stati distribuiti agli azionisti.

La media annua di reddività del capitale è altissima: del 37%. E le percentuali medie d’affitto su entrate e uscite sono rispettivamente di 5,8 e di 7,5 punti; questo, quando per un esercizio pubblico un affitto fino al 10% è considerato sostenibile.

Intanto le Fondazioni rimangono lì, come si suol dire con i denti in bocca, forti solo dei rispettivi riversamenti sul territorio dei contributi della casa da gioco. Dal 2003 al 2017 la Casinò ha ad esempio versato alla Fondazione Cultura 5,5 milioni di franchi, di cui praticamente tutti ridistribuiti. Si tratta di soldi per il 60% utilizzati per spettacoli svolti all’interno dello stabile del Teatro. Uno stabile per altro particolarmente vetusto e sempre bisognoso di cure, tant’è vero che nel 2018 la Kursaal ci ha speso 600mila franchi per la cucina (che va anche a beneficio del Casinò) concedendo nel contempo progressivamente più spazi alla casa da gioco. Prossimo “round” della sfida, l’incontro plenario fra Kursaal, Casinò e rappresentanti delle Fondazioni convocato il 27 maggio prossimo.

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