Locarnese

Carcale: ad aprile un bosco nuovo

Al via i lavori per la rivitalizzazione del riale L’ingegneria naturalistica in campo per il completamento di un progetto ‘non invasivo’

26 gennaio 2019
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Si tratta di portare pazienza sino ad aprile. Poi, il bosco del Carcale a Gordola, chiuso dallo scorso 7 gennaio, riaprirà. Ma non sarà più quello di prima - in meglio, s’intende - così come l’omonimo riale che nasce sopra i Monti Motti e scende a valle sino al Piano di Magadino. Ha preso il via la seconda fase di un imponente intervento iniziato nel 2017 con la messa in sicurezza del quartiere Gaggiole, lambito dal riale Carcale. Lavori che ora proseguono, come spiegato alla ‘Regione’ dal direttore generale del progetto Ivo Dazio, con «l’intervento di rivitalizzazione dell’alveo del Carcale tramite l’allargamento dello stesso e l’eliminazione della briglia a monte della via San Gottardo», a ridosso della Cantonale. Un’operazione che «permette di eliminare discontinuità lungo l’asta del riale che attualmente impedisce i collegamenti ecologici tra la riserva delle Bolle di Magadino e il versante boschivo della valle».

Il corso d’acqua segue dei percorsi che variano a seconda della portata. Al contrario di quanto si faceva in passato, e in base al concetto di rivitalizzazione, punto cardine dell’approccio federale ai fiumi, «oggi non si costruiscono più i canali – spiega Lorenzo Manfredi, capodica- stero Ambiente ed Energia di Gordola –. Non si chiude il fiume in un percorso predefinito, ma gli si lascia spazio per il suo deflusso naturale». Da qui la creazione di un alveo di 10 metri all’interno del quale il riale può riprodurre i suoi movimenti abituali. «Il fiume è tra gli argini, ma in modo naturale. Questo permette a noi di non avere più grossi problemi con le piene e alla flora e alla fauna presenti di vivere in un ambiente consono». Argini creati grazie a interventi di ingegneria naturalistica che prevedono il rivestimento delle sponde, di norma, con cassoni in legno o con blocchi di pietra, ma solo nei punti in cui la forza di trascinamento è alta.

Lotta alla zanzara tigre

La rivitalizzazione ha come ulteriore scopo quello di impedire, nel bosco, la formazione di pozze d’acqua stagnante, habitat prediletto della zanzara tigre. Specie che «non potrà essere eliminata, ma il fastidio sarà notevolmente ridotto». Nuovamente Dazio: «I lavori porteranno alla riduzione della pendenza in modo da favorire la risalita dei pesci, e questo soprattutto nella parte iniziale, che si stringe man mano che ci si avvicina a via San Gottardo. E dove c’è il pesce, che si ciba delle larve, non c’è la zanzara tigre».

Il ripristino ha una scadenza: «Aprile, meteo permettendo», specifica il tecnico municipale Claudio Martini. «Il bosco del Carcale è chiuso dallo scorso 7 gennaio per l’avvio delle operazioni di taglio. Con il nuovo intervento viene cintata, per motivi di sicurezza, unicamente la parte interessata dai lavori». Un percorso alternativo esterno aggira il cantiere, ma al termine i sentieri interrotti saranno ripristinati. E con la primavera verrà restituito un bosco valorizzato.

«Un progetto non invasivo e armonico, che comprende la lotta alle neofite» prosegue Dazio. «Pianteremo altri alberi nelle zone dell’intervento. Dunque non ci concentreremo solo sulla dinamica dell’acqua, ma pure sulla conservazione dell’ambiente». La sistemazione del riale avrà un’appendice nel «progetto di rivitalizzazione della parte inferiore, fino alla Bolla Rossa. Alla fine della prossima primavera si chiuderà il relativo studio di fattibilità».

‘Zona ricreativa pregiata’

A garanzia di riuscita, «c’è un gruppo di lavoro che segue il progetto e con il quale ci incontriamo regolarmente», conclude Manfredi. «Ne fanno parte tutti gli attori coinvolti, dai rappresentanti dei pescatori (prima dell’intervento, i pesci vengono tratti in salvo e restituiti alle acque a lavori ultimati, ndr) a quelli delle ferrovie. Ci sono il Consorzio correzione fiume Ticino, il Cantone con i suoi funzionari del circondario forestale e dell’Ufficio corsi d’acqua del Dipartimento del territorio». Lo stesso capodicastero, prima di chiudere, preannuncia pure lo studio per la realizzazione di un percorso di fitness all’aperto che renderà il bosco del Carcale «una zona ricreativa pregiata».

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