Locarnese

Verzasca o Maldive, 'non chiamatela invasione'

(Samuel Golay)
29 luglio 2017
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“Cartelli informativi provvisori lungo la strada cantonale, richiami al rispetto del territorio (ordine e pulizia) negli accessi al fiume, rafforzamento del dispositivo di polizia, agenti di sorveglianza che snelliscono il traffico, un’area di posteggio temporanea supplementare e altri interventi minori per migliorare la sicurezza generale, il rispetto delle proprietà private e la raccolta di rifiuti”. Letto nel corpo di una e-mail, l’incipit della comunicazione sottoscritta dall’Associazione dei Comuni della Verzasca, dalla sua Fondazione e dalla Polizia intercomunale del Piano sembra più minaccioso di quanto sia. Le disposizioni ivi riassunte non sono una novità, ma la conferma di quanto già in vigore la scorsa settimana. Verrebbe da leggersi come la conseguenza dell’incremento di visitatori attribuito al video virale del brianzolo Capedit (all’anagrafe Marco Capedri), che da YouTube paragonava la Verzasca alle Maldive, invitando l’intero pianeta a tuffarsi nelle acque limpide del fiume, così come fa lui. Ma è davvero il web ad aver provocato l’invasione? «Innanzitutto, la parola invasione non mi piace, non è corretta» risponde Roberto Bacciarini, sindaco di Lavertezzo e portavoce del gruppo di lavoro responsabile del comunicato stampa inviato ieri mattina. «C’è stato un aumento di turismo in Valle – rileva Bacciarini – ma non sono certo ‘milioni’ di italiani. L’incremento è innegabile, ma si tratta di un 20, 30% – continua – e non è corretto dire che tutto è dipeso da quel video». Gli aspetti sono altri, secondo il sindaco, ben visibili durante la settimana: «Uno di questi è l’apertura di AlpTransit, l’altro è la Ticino Card. I bus in valle sono zeppi, AutoPostale sta facendo i salti mortali per mantenere il servizio». Quanto agli italiani: «Ieri sono passato davanti ai posti che si vedono nel video: degli amici italiani c’erano al massimo 3 auto, il resto erano targhe svizzero tedesche».

‘Si rischia di demonizzare il turismo’

Quel video, rilanciato da Repubblica e stampa varia, ha avuto strascichi di insofferenza, quella di chi già rimpiange una Lavertezzo che “non sarà più la stessa”. «Si rischia di demonizzare un turismo del quale la Verzasca ha bisogno», sostiene Bacciarini, il quale nega siano arrivati reclami ufficiali all’indirizzo del Municipio, ma nemmeno ai Comuni limitrofi: «Su cento abitanti, magari due o tre si sono lamentati, ma non è una novità», ribadisce. L’incremento è reale, come dimostrano gli utilizzi dei posteggi, analisi della quale si occupa la Fondazione Verzasca, ma l’introduzione delle nuove norme dimostra che la situazione è sotto controllo: «Ora abbiamo personale in entrata per gestire il traffico, sulle aree di parcheggio, dirottiamo i veicoli anche in alta valle, dove i posti per fare il bagno sono anche migliori di Lavertezzo, e le contravvenzioni sono crollate da 300 a 14 da una settimana all’altra» aggiunge il capo dell’esecutivo.

‘La Verzasca non è solo fiume’

Agosto è alle porte. Le misure per questo fine settimana partono già da oggi, con un giorno di anticipo: «Monitoriamo, con attenzione, senza dimenticare che la Verzasca ha bisogno di questo, è una regione a vocazione turistica – continua Bacciarini – è per questo che stiamo implementando e presenteremo presto il masterplan per il rilancio della Verzasca facendo leva sul turismo, che dobbiamo saper gestire, distribuendolo su più spazi, lungo tempi più lunghi, possibilmente per tutto l’anno». Quanto sta accadendo è per Bacciarini «l’occasione per far sapere che la Verzasca non è solo fiume, è montagna, sentieri, passeggiate. Auspico che l’Otr sposi questa strategia, che vi rientri magari con un infopoint». La conclusione riguarda i turisti: «I maleducati non stanno né al Sud, né al Nord. Non amo la teoria per la quale se arrivano 100 turisti, e due sono maleducati, allora lo sono anche gli altri 98. Questo è populismo che non tollero. Qualcuno ancora storce il naso se l’adesivo sull’auto del turista è “I”, e se invece è “D”, allora va tutto bene».

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