Grigioni

Animali maltrattati a Lostallo: 'La situazione era disastrosa'

Dopo il maxisequestro di specie esotiche, parla il veterinario cantonale: particolarmente difficile trovare a tutti e 70 un nuovo proprietario

27 aprile 2019
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Una «situazione disastrosa». Così, intervistato dalla ‘Regione’, il veterinario cantonale grigionese Giochen Bearth ricorda il maxisequestro di animali esotici avvenuto a inizio marzo in un’abitazione di Lostallo. È quanto dimostrano anche alcune foto reseci disponibili dall’Ufficio per la sicurezza delle derrate alimentari e la salute degli animali dei Grigioni (Alt), in cui si nota l’accumulo di terrari ma anche di sporcizia e il degrado in cui venivano tenuti alcuni esemplari. Nel frattempo una trentina ha trovato una nuova sistemazione principalmente da privati nei Grigioni, in Ticino e in altri cantoni della Svizzera orientale. Mentre un’altra quarantina è ancora in attesa di un nuovo proprietario. Dopo la fase di emergenza nei giorni successivi al sequestro, ora l’Ufficio cantonale sta gestendo le fasi successive, meno urgenti rispetto ai primi giorni ma non per questo meno complicate. Come spiega Bearth, si tratta di un caso particolarmente eccezionale per la quantità di animali e la varietà di specie esotiche, di cui una parte che necessita degli appositi permessi per la detenzione. Non è dunque semplice trovare una sistemazione per tutti in tempi brevi. «Se si fosse trattato di mucche o cavalli, non sarebbe stato complicato. Invece per specie esotiche di questo genere, considerando le risorse a nostra disposizione si tratta davvero di un’impresa», continua Bearth spiegando che la ricerca avviene attraverso la loro rete di conoscenze e invitando inoltre chi fosse interessato a contattare direttamente l’ufficio. «Poiché non vogliamo che la situazione si ripeta, oltre a cercare dei nuovi proprietari dobbiamo anche controllare che siano seri e responsabili», aggiunge.

Al di là di specie “tradizionali” come gatti e un coniglio, quel giorno in casa e in giardino l’Alt e la Polizia cantonale avevano trovato diversi tipi di serpenti, iguane verdi, pogone, gechi, tartarughe e un pappagallo. Tra la quarantina ancora in custodia del Cantone, alcuni sono in stallo provvisorio da privati, mentre altri sono in rifugi e altri ancora sono sistemati in zoo che hanno le competenze necessarie per prendersene cura. Solo un rettile tra tutti gli esemplari portati via dalla Mesolcina è morto dopo il sequestro (altri tre, ricordiamo, erano stati rinvenuti già privi di vita).

Costi per 20-30mila franchi

Per quanto riguarda le conseguenze nei confronti della proprietaria, sono due le procedure in corso. Da una parte è pendente una denuncia penale per contravvenzioni contro la legge sulla protezione degli animali, che sfocerà verosimilmente in una multa. Dall’altra l’Alt ha aperto una procedura amministrativa che verosimilmente porterà al divieto per la donna di detenere animali. Al momento al suo domicilio può tenere solo il suo cane, per il quale però il veterinario cantonale ha predisposto apposite misure, come l’obbligo di fargli indossare la museruola fuori casa. Ricordiamo che la situazione drammatica in cui si trovava la settantina di animali è stata scoperta “per caso” dalle autorità a seguito di controlli dopo che il cane aveva morso una persona. In aggiunta a queste misure, Bearth spiega che vi sono pure i costi conseguenti al sequestro: le cure veterinarie e la presa a carico degli esemplari. Il veterinario stima 20-30mila franchi in totale, attualmente anticipati dal Cantone. «Spesso le persone toccate da un sequestro di animali sono anche in condizioni sociali e finanziarie problematiche. Di conseguenza i costi rischiano di rimanere a carico della collettività», aggiunge Bearth.

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