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Arbedo-Castione, sono 26 su 48 le liste Lega/Udc cancellate

Sono anche state ‘tipexate’ 7 schede dell'Unità di sinistra, 5 del Centro, 4 senza intestazione, 3 dal Plr Castione e 1 da Noi Indipendenti

(Ti-Press)
19 aprile 2024
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Sono 48 le schede manomesse ad Arbedo-Castione (tutte giunte per corrispondenza) nell'ambito dell’elezione per il Municipio dello scorso 14 aprile. Più precisamente – come avevamo riferito – sulla maggior parte di esse (26) è stato cancellato con Tipp-Ex (bianchetto) il voto di lista a favore di Lega/Udc/Arbdo-Castione Viva. Dalla decisione di annullamento delle elezioni dell'Ufficio di accertamento pubblicata oggi sul Foglio ufficiale emerge quali altre crocette sono state ‘tipexate’: 7 della lista Unità di sinistra e Indipendenti, 5 del Centro Arbedo-Castione, 4 della scheda senza intestazione, 3 del Plr Castione e 1 di Noi Indipendenti. Inoltre su una scheda è stata cancellata la crocetta apposta su Lega/Udc per poi rimetterla sulla stessa lista, sopra il Tipp-Ex, ma anche su due altre liste. Infine, su una scheda è stato cancellato unicamente il nome di un candidato della lista Lega/Udc.

‘Nuovi voti simili in grafia tra di loro’

Ricordiamo che su tutte le 48 schede manomesse la crocetta è poi stata posta sulla lista Plr Arbedo, sulla quale figurava anche il sindaco Luigi Decarli. Ora emerge anche che sono stati espressi pure voti supplementari a candidati presenti su quest'ultima lista, ma anche a candidati presenti su altre liste. Si conferma anche il cambio di colore della penna (blu o nero) per assegnare i nuovi voti su alcune schede, a ulteriore conferma del «livello dilettantesco» – come ci aveva detto il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri – con cui sono state fatte le modifiche. Altra conferma sul fatto che le crocette sembrerebbero state apposte dalla stessa mano: i nuovi voti espressi erano "simili in grafia tra di loro" e "si osservano pure delle convergenze sulle ‘nuove’ preferenze espresse", afferma l’Ufficio di accertamento nella sua decisione. Non da ultimo emerge pure che (a seguito di verifiche a campione) almeno 8 schede del Consiglio comunale "presentano le stesse anomalie".

‘Non semplici correzioni’

Insomma l'Ufficio di accertamento – composto dalla presidente Flavia Verzasconi, Luca Grisanti e Amos Pagnamenta, tutti giudici d'appello – arriva alla conclusione che "non si possa trattare di semplici correzioni fatte dagli elettori stessi a seguito di involontari errori nella compilazione iniziale delle schede, bensì di una verosimile deliberata successiva manomissione del voto inizialmente espresso". E questo è in particolare spiegato con "l'elevato numero di schede di voto manomesse, l'esecuzione sistematica delle cancellazioni, con analoga grafia delle modifiche delle volontà iniziali degli elettori"; il fatto che "la lista beneficiaria è praticamente sempre la medesima (Plr Arbedo)" e che "spesso i voti preferenziali dati ai candidati convergono sulle stesse persone". Di conseguenza, "la gravità di questi fatti" ha indotto l'Ufficio ad annullare l'elezione dei due consessi comunali. Anche perché "pochi voti di lista e preferenziali possono rivelarsi determinanti ai fini della ripartizione dei seggi e dell'elezione dei candidati".

‘Operazioni preliminari avvenute in modo corretto’

Non da ultimo l'Ufficio di accertamento ha anche ricevuto conferme sul fatto che "le operazioni preliminari di spoglio di competenza dei Comuni (segnatamente l'apertura delle buste di trasmissione, la registrazione dei votanti e l'apertura delle buste di voto contenenti le schede di voto) sono avvenute in modo corretto". Operazioni svoltesi alla "continua presenza" dei delegati dei partiti, dei membri dell'Ufficio elettorale ‘Corrispondenza 3 e 4’ e del funzionario comunale responsabile per le elezioni e votazioni – che sono stati sentiti domenica pomeriggio dallo stesso Ufficio di accertamento –, nonché della segretaria dell'Ufficio elettorale e dei funzionari amministrativi addetti alle registrazioni.

Ricordiamo infine che l'Ufficio di accertamento ha immediatamente segnalato i fatti al Ministero pubblico. Fatti che sono ora oggetto di un’inchiesta penale: l’incarto è stato attribuito al procuratore generale sostituto Andrea Balerna, che ha promosso contro ignoti le ipotesi di reato di frode elettorale e incetta di voti.

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