Bellinzonese

Sede Ior a Bellinzona, pubblicato il bando di concorso

Saranno selezionati 10-12 team di progettazione e la fondazione sceglierà il lavoro migliore entro fine novembre

L’Irb a sinistra e sotto la freccia il mappale per lo Ior
(Ti-Press)
12 febbraio 2024
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È partito ufficialmente oggi, con la pubblicazione sul Foglio ufficiale e sul portale nazionale delle commesse pubbliche simap.ch, l’iter del concorso internazionale di progettazione della sede definitiva dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior) prevista all’ex campo militare di Bellinzona accanto a quella dell’Irb. Con un investimento di 55 milioni di franchi – identico a quello per l’Irb inaugurato nell'autunno 2022 –, la fondazione presieduta dall’oncologo Franco Cavalli intende realizzare circa 8’900 metri quadrati di superficie utile netta, principalmente per dodici laboratori di ricerca, aule di formazione, nonché una sala convegni da 250 posti a supporto dell’intero comparto scientifico.

Tempi stretti

Il nuovo edificio, viene specificato nel bando, “dovrà favorire il processo di collaborazione funzionale in atto fra Ior e Irb, innanzitutto con due collegamenti fisici fra le due sedi, uno di superficie e uno di servizio al piano interrato”. La sede “dovrà corrispondere alle necessità funzionali e operative dei ricercatori, alle previsioni di sviluppo futuro della struttura, alle esigenze e normative tecniche e istituzionali del momento, e ciò entro un quadro finanziario di investimento definito e invalicabile e un impegno gestionale economicamente sostenibile”. Il termine per la consegna della domanda di partecipazione da parte dei gruppi interdisciplinari è fissato per il 5 aprile e il 6 maggio è prevista la conferma dei 10-12 team selezionati. Questi avranno pochi mesi per elaborare i loro lavori e la scelta di quello giudicato più idoneo avverrà entro fine novembre 2024.

Chi dà quanto

Il 30% dell’investimento sarà garantito dalla Confederazione tramite la Segreteria di Stato per la ricerca che la scorsa primavera ha preavvisato favorevolmente lo studio di fattibilità sottopostole dall’Università della Svizzera italiana (Usi) presso la quale i due istituti sono affiliati. Pari al 20% il contributo cantonale. Anche la Città – in prima fila nel sostenere lo sviluppo delle scienze della vita sin dalla fine degli anni 90 – farà la sua parte mettendo a disposizione il mappale di proprietà comunale tramite un diritto di superficie gratuito di lunga durata, come già fatto a suo tempo per la sede definitiva dell’Irb; c’è anche la disponibilità, dichiarata dal Municipio, a cofinanziare l’auditorium. Un contributo sostanzioso è inoltre stato promesso da una conoscente del dottor Cavalli: residente in Ticino, in passato ha già sostenuto diverse attività dell’istituto e finanziato lo studio di fattibilità per la nuova sede.

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