Bellinzonese

Pericoli naturali a Bellinzona: tutti d’accordo ma divisi

‘Siamo già all’opera’: il Municipio considera evasa la mozione Mps per un piano d’azione efficace. Favorevole la commissione che chiede tempi celeri

Agosto 2021, il disastro dell’asilo Palasio di Giubiasco
(Ti-Press)
11 dicembre 2023
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Municipio di qua, Consiglio comunale di là. Come successo nelle scorse settimane con la mozione socialista che sollecitava più impegno della Città verso la mobilità dei disabili a Bellinzona, l’Esecutivo turrito rischia di venire sconfessato anche nella gestione dei pericoli naturali. Nel primo caso, ricordiamo, il 29 novembre la mozione è stata accolta con una sola astensione dal Legislativo che ha sostenuto il rapporto unanimemente favorevole della Commissione edilizia; nulla da fare per l’Esecutivo, contrario ritenendosi già sufficientemente sul pezzo. Nel secondo caso il 19 dicembre il plenum del Cc si confronterà, da una parte, col Municipio secondo cui la capitale ticinese sarebbe già sulla buona strada e perciò andrebbe considerata evasa (dopo averla ritenuta, nelle osservazioni preliminari del luglio 2022, irricevibile invitando in quel momento il Cc a respingerla) la mozione Mps/Verdi/Fa che sollecita un piano d’azione efficace dopo il disastro del 7-8 agosto 2021, quando l’asilo del Palasio a Giubiasco è stato devastato da fango e detriti fuoriusciti dal riale Fossato in piena; dall’altra la Commissione del Piano regolatore, ambiente ed energia del Cc invita a maggioranza a votare la mozione (non hanno firmato i due membri Plr difendendo l’operato del Dicastero territorio e mobilità gestito dal vicesindaco Simone Gianini).

Se il Cc seguirà la maggioranza commissionale, il Municipio dovrà “attuare in tempi celeri” quanto già indicato nelle osservazioni preliminari del luglio 2022 e quanto contenuto nel Piano d’azione comunale. Si tratta di misure, scrive la commissione, “sufficienti e in grado di rispondere, almeno in parte, alle preoccupazioni del Municipio e alle esigenze espresse dai mozionanti”. Almeno in parte, perché secondo la commissione è lo stesso Esecutivo “ad ammettere criticità, ad esempio nella gestione dei riali da parte dei consorzi e nell’aggiornare i dati sullo stato degli argini e delle camere di ritenuta, come pure nel digitalizzare il controllo”. Auspicato inoltre che la questione dei rischi idro-geologici “trovi ulteriore attenzione al momento di elaborare il nuovo Piano regolatore della città”.

Le criticità riconosciute

Corposo in effetti l’elenco delle criticità riconosciute dal Municipio stesso nelle osservazioni preliminari di un anno e mezzo fa: ad esempio la manutenzione dei riali “è storicamente affidata ai consorzi guidati da membri volontari e istituiti, almeno in parte, dal governo oltre 150 anni fa. Se in questo lungo lasso di tempo hanno svolto un gran lavoro, oggi con la nuova Città è emerso che l’attuale struttura ha diverse carenze: dovrebbero esserci una migliore regolamentazione e un approccio più tecnico nello svolgere la manutenzione”. Quanto poi ai dati a disposizione sui corsi d’acqua, “sono molto vetusti e parzialmente incompleti. Sarà necessario implementare un sistema di gestione aggiornato, digitalizzare i piani e appurare lo stato di mantenimento tramite ispezioni”, il tutto “considerando anche gli eventuali futuri risanamenti, potenziamenti e rinaturazioni”. Il Municipio conclude quindi le osservazioni preliminari dicendosi “cosciente che è necessario incrementare gli sforzi su questo importante tema per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati”. Di positivo c’è che l’attuale quadro legale con la suddivisione dei compiti tra Confederazione, Cantone e Comune è ritenuto “ben definito e che la sua osservanza consente di affrontare adeguatamente impegni e sfide future”.

Oggi nelle sue osservazioni finali l’Esecutivo informa che a settembre 2022 il Consiglio di Stato ha approvato il rapporto strategico della Commissione cantonale dei pericoli naturali, deciso l’entrata in vigore dei principi generali di protezione a livello cantonale e demandato alla Sezione forestale e all’Ufficio dei corsi d’acqua il compito d’informare i Comuni. Inoltre a fine 2022, nell’ambito della riorganizzazione del Dicastero opere pubbliche, il Municipio ha creato il nuovo Servizio smaltimento acque e pericoli naturali, il cui organico sarà completato a gennaio 2024.

‘La collaborazione sarà intensificata’

Riassumendo: “La collaborazione, già proficua, col Cantone verrà intensificata, mentre compiti e responsabilità dei Servizi comunali saranno chiariti e ottimizzati”. Nel concreto “si è già avvertita un’accelerazione del Cantone nell’accertare i territori interessati da pericoli naturali tramite l’allestimento e aggiornamento di diversi piani delle zone di pericolo”. A questo riguardo il Municipio confida di poter disporre di tali piani “in tempi relativamente brevi (uno o due anni), per tutte le tipologie di pericoli naturali e per tutto il territorio comunale”. Su questa base, conclude l’Esecutivo cittadino, “si potrà pianificare adeguate misure di gestione del rischio su cui il Consiglio comunale verrà chiamato a esprimersi; e adeguare il Piano regolatore ai Piani delle zone di pericolo, nonché le richieste di approvazione dei progetti e dei crediti per la realizzazione di opere di premunizione”. Il tutto con l’auspicio commissionale, come detto, affinché si proceda in tempi celeri. Perché il maltempo non tiene conto del trascorrere del tempo.

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