Bellinzonese

Junge Tat fa sentire la sua voce da Castelgrande

Per la prima volta in Ticino un raid contro i migranti organizzato dal gruppo di estrema destra svizzero-tedesco

Un’immagine dal video di propaganda
1 ottobre 2023
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Azione dimostrativa di protesta ieri, sabato 30 settembre, del gruppo di estrema destra Junge Tat, che dalla torre più alta di Castelgrande a Bellinzona ha srotolato uno striscione, scritto in inglese, per chiedere a gran voce il rimpatrio immediato dei migranti. Un'azione di protesta ripresa e poi diffusa in rete dai vari canali social. Sul posto sono prontamente intervenuti agenti della Polizia comunale e cantonale che hanno rimosso lo striscione, mentre gli autori si erano nel frattempo dileguati. Movimento tenuto sotto osservazione dalle autorità federali per la natura delle sue idee, Junge Tat nel recente passato si era già reso protagonista di analoghe incursioni in diverse piazze della Svizzera; ma mai, prima di ieri, lo aveva fatto in Ticino.

Gioventù socialista: ‘L'antifascismo è un dovere’

Per ora, la sola reazione politica giunta in redazione è quella di Gioventù socialista: “Denunciamo l’attività neonazista di Junge Tat, denunciamo il loro tentativo di criminalizzare le persone migranti e precarizzare la loro situazione già instabile. È nostro dovere opporci a queste politiche neonaziste, mentre gli altri partiti politici di destra rimangono inaccettabilmente in silenzio accettando e legittimando le loro attività”. L’antifascismo, prosegue il comunicato, “è un dovere! Soprattutto in questi tempi in cui la nostra società e la politica diventano sempre più conservatrici e l’estrema destra continua ad avanzare, come dimostra l’azione promossa da Junge Tat. Dobbiamo impegnarci per contrastare questi movimenti sempre più reazionari e autoritari che si stanno sviluppando in tutta Europa”. In questa situazione “è ancora più importante dimostrare solidarietà verso chi è costretto a fuggire dal suo Paese per tentare un viaggio di speranza verso la salvezza, un viaggio che non ha alcuna certezza e che mette in serio pericolo la sua vita. La crisi migratoria è sempre più accentuata dalle politiche borghesi ed è nostro dovere aiutare le persone migranti che si trovano in difficoltà”.

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