Bellinzonese

Tribunale federale al Pretorio: ‘A Berna ci si chiedeva perché’

Prima posa simbolica in viale Franscini per l'inizio dei lavori di costruzione dello stabile che accoglierà anche la Polizia cantonale e Pretura penale

(Ti-Press)
1 settembre 2023
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Corte d'appello federale, servizi della Polizia cantonale e Pretura penale cantonale. Questi i contenuti che includerà lo stabile dell'ex Pretorio una volta ristrutturato attraverso un'operazione da oltre 50 milioni di franchi. Questa mattina, venerdì 1° settembre, in cima a viale Franscini si è tenuto un momento simbolico per celebrare l'inizio dei lavori di costruzione dell'opera che dovrebbe essere inaugurata fra tre anni.

Esigenze mutate rispetto al progetto iniziale

L'intervento andrà in particolare a garantire nuovi spazi per l'adiacente Tribunale penale federale (Tpf): nell'ex Pretorio sarà collocata la Corte d'appello federale, che lascerà la sede del Tpf (che un tempo ospitava la Scuola cantonale di commercio) dove gli spazi non sono più sufficienti. La Polizia cantonale centralizzerà invece i suoi servizi regionali dei reparti Gendarmeria e Giudiziaria. Spazio anche per le celle per la carcerazione preventiva e altri servizi di polizia come l'assunzione di informazioni preliminari, analisi strategiche e contrasto a fenomeni gravi. Vi troverà posto anche la Pretura penale cantonale, sin dall'inizio della sua esistenza attiva a Bellinzona occupando spazi in affitto del Business Center: su questo punto il Gran Consiglio, in tempi recenti, ha espresso la volontà di mantenere la Pretura penale nella città dei castelli, anziché spostarla a Lugano. Questo mentre in un primo tempo al Pretorio avrebbe dovuto trovare posto Pretura civile situata in Piazza Governo.

Tanto spazio per Tpf e polizia

Lo stabile sarà composto da sei piani, due interrati, tre sopraelevati più il pianterreno. Nei due livelli interrati saranno inseriti parcheggi, depositi, locali tecnici, spazi dedicati alla polizia e così via. La Corte d’appello federale sarà insediata principalmente su due piani. Al pianterreno e al primo piano saranno insediate le sale d’udienza e gli uffici dei giudici a latere, i locali di ricezione e di controllo, per garantire la sicurezza dell’edificio, mentre gli spazi al secondo e al terzo piano saranno dedicati alla Pretura penale e alla Polizia cantonale. Il progetto prevede anche uno spazio pubblico tra il Pretorio e il Tpf che sarà adeguatamente arredato. Circa 3'000 metri quadrati su un totale di 3'650 saranno riservati a Tpf (1'450 m2) e polizia (1'550).

Accumulato un po' di ritardo

L'investimento complessivo ammonta a poco più di 50 milioni di franchi (3,8 milioni per la progettazione e 46,7 per la realizzazione, di cui 3 a carico della Confederazione). «Ad oggi – ha informato il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia Christian Vitta – sono già stati deliberati oltre 28 milioni di franchi a ditte ticinesi per lavori e appalti, proprio in un momento in cui il settore dell'edilizia reclama maggiori investimenti». Come indicato dal capo della Sezione della logistica Giovanni Realini, i lavori – cominciati nel 2021 con le opere preliminari seguite dalla demolizione di gran parte dell'edificio – hanno accumulato un po’ di ritardo a causa di due ricorsi che sono però nel frattempo stati respinti. Tuttavia la consegna dell'opera è ora prevista nell'autunno del 2026 (e non a fine 2025 come ipotizzato dal messaggio governativo approvato dal Gran Consiglio nel settembre del 2021).

‘Si è dovuto combattere per portare il Tpf in Ticino’

Riferendosi all'arrivo a Bellinzona del Tpf nel 2004 e all'imminente ampliamento dei suoi servizi, il direttore del Dipartimento delle istituzioni (Di) Norman Gobbi ha parlato di «una rivendicazione di questo cantone per fare vivere il liberalismo e la parità di trattamento tra tutte le regioni linguistiche. Far capire che anche la giustizia federale fa parte della coesione nazionale – ha proseguito il consigliere di Stato – è stato sicuramente uno dei motivi che ha poi portato la Confederazione ad accogliere la richiesta del Ticino, che ricordo non era il solo e abbiamo quindi dovuto combattere. Non nego poi che qualche anno fa, qualcuno sotto la cupola di Palazzo federale si chiedeva perché mantenere in Ticino anche la Camera d'appello. Fortunatamente, grazie all'impegno di tutti e alla forte volontà del Cantone, si è riusciti a togliere dal tavolo queste velleità».

Gobbi ha poi accennato al progetto per la nuova ‘Cittadella’ della giustizia a Lugano che prevede nuovi spazi con l'acquisto dello stabile dell'ex Banca del Gottardo e la ristrutturazione completa dell'attuale Palazzo di giustizia in via Bossi. Un annoso e controverso dossier che, come noto, è ancora pendente sul tavolo della Commissione della gestione. Il direttore del Di ha sottolineato la necessità dell’appoggio politico in parlamento, ma pure della convinzione delle autorità giudiziarie, «che sostengono questa visione e condividono le necessità di trovare soluzioni logistiche».

L'edificio del Pretorio e del Tpf «sono strettamente legati alla storia e alla memoria collettiva della città di Bellinzona e si relazionano in modo diretto e ben percepibile con il quartiere governativo, il Castelgrande, il Teatro Sociale e il nucleo. Quindi la sfida della ristrutturazione – ha proseguito Christian Vitta – era riuscire a conciliare le esigenze funzionali, programmatiche e tecniche dei nuovi contenuti con la sostanza monumentale esistente. E in questo senso la Sezione della logistica ha compiuto sforzi importanti, prestando attenzione alla flessibilità degli spazi e al recupero della sostanza storica». Considerato bene culturale d'importanza comunale, i corpi di testa del Pretorio che si affacciano su viale Stefano Franscini non sono stati abbattuti e verranno integralmente conservati. «Si tratta anche di un esempio d'intervento che va nell'ottica della sostenibilità: si è infatti intervenuti applicando i concetti imposti dagli standard Minergie e con l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento».

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