Bellinzonese

In Val Morobbia riaperte metà delle fontane pubbliche

Applicati riduttori e rubinetti a pulsante. Il Municipio: misure indispensabili per contenere gli sprechi e assicurare i deflussi minimi dalle sorgenti

3 luglio 2023
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Ha generato malcontento in Val Morobbia la decisione dell'Azienda multiservizi di Bellinzona (Amb) di sospendere l'erogazione d'acqua nelle fontane pubbliche in attesa che alle medesima fossero applicati dei riduttori e dei rubinetti a pulsante, i primi per ridurre il flusso in uscita laddove importante e i secondi per consentirlo nel momento del bisogno. Il tutto in un'ottica di ridurre gli sprechi e di garantire un consumo parsimonioso. Il tutto correlato, come spieghiamo dopo, al nuovo acquedotto della Morobbia. Nelle scorse settimane sono cominciati i lavori e attualmente – comunica il Municipio – l'erogazione è stata ripristinata in 16 fontane sulle 26 presenti nei quartieri di Pianezzo e Sant’Antonio.

Il Municipio dicendosi consapevole dell’importanza di questi impianti (alcuni di essi sono peraltro abbelliti dalla popolazione locale con vasi di fiori che rendono il tutto molto caratteristico), specifica di aver deciso d'intervenire urgentemente per accelerare la riapertura. Nonostante una primavera piovosa, “la perdurante siccità e la conseguente necessità di evitare lo spreco al fine di garantire alla popolazione un’erogazione idrica sufficiente e di qualità, così come il rispetto delle norme relative ai deflussi minimi dell’acquedotto della Valle Morobbia“, non consentono ancora un’apertura di tutte le fontane. Come già comunicato il 13 giugno scorso, l'Esecutivo si dice “altresì consapevole dell’insoddisfazione generata dall’inevitabile misura”; da qui l'impegno per raggiungere un ripristino quasi integrale in tempi brevi.

Secondo le proiezioni dei Servizi urbani e ambiente e in base alla disponibilità di Amb, entro fine luglio – se tutti i lavori previsti potranno essere realizzati e anche in considerazione del grado di precipitazioni delle prossime settimane – si conta di rimettere in servizio 24 delle 26 fontane presenti nei due quartieri. Inoltre il tema idrico sarà affrontato nel corso di un incontro pubblico al Policentro di Pianezzo previsto per fine luglio (i dettagli saranno comunicati in seguito). Delle 16 fontane pubbliche già riaperte nei due quartieri, quattro su dieci si trovano a Pianezzo (con Paudo e i Monti di Paudo), 12 su 16 a Sant’Antonio (da Vellano a Carena).

Oltre al deficit idrico cronico determinato dalla siccità, che le piogge registrate tra fine maggio e inizio giugno “hanno permesso di colmare solo in parte nelle sorgenti dell’alta valle”, la Città ricorda che ad aver determinato la chiusura delle fontane c’è anche un secondo fattore. L’inaugurazione dell’acquedotto della Morobbia, che ha permesso di migliorare l’approvvigionamento anche nei comuni della valle, “implica infatti il rilascio di importanti deflussi minimi dalle sorgenti che devono essere garantiti in base alla concessione data dal Cantone agli ex Comuni di Giubiasco, Pianezzo e Sant’Antonio, e questo anche nei periodi di forte siccità”.

Il Municipio e Amb si dicono coscienti che le fontane svolgono un ruolo importante soprattutto da un punto di vista turistico, oltre che essere giustamente a disposizione della popolazione locale: “Tuttavia, nell’interesse della stessa popolazione della Valle Morobbia e del resto del Comune, non ci si può permettere di sprecare acqua quando questa risulta carente. Ed è proprio per questa ragione che la Città ha apportato il citato piano di intervento messo in atto nel corso del mese di giugno per la regolamentazione del deflusso delle fontane affinché sia possibile garantire un approvvigionamento di qualità e in quantità sufficiente alla popolazione, assicurando un uso parsimonioso della preziosa risorsa idrica”.

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