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Ciclopista Ticino-Grigioni, alternativa in vista per Castione

Il Consiglio di Stato approva i quattro quinti di percorso non contestati e il Dt approfondisce gli ultimi 800 metri criticati da venti opponenti

Via Retica col tratto laterale sterrato dopo lo smantellamento dell’ex ferrovia
(foto ‘laRegione’)
26 ottobre 2022
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Quattro quinti possono essere realizzati come previsto, un quinto viene sospeso con tanto di valutazione di una "variante di tracciato che tenga conto delle censure sollevate dagli opponenti". Parziale passo avanti per la ciclopista intercantonale Ticino-Grigioni che valorizzando l’ex tracciato della Ferrovia retica mira ad allacciare la stazione Tilo di Castione agli abitati di Lumino e dei primi tre Comuni mesolcinesi di San Vittore, Roveredo e Grono. Come emerge dalla decisione trasmessa nei giorni scorsi ai venti opponenti di Arbedo-Castione – i quali contestano vari punti ritenuti sensibili negli iniziali 800 metri che attraversano l’abitato di Castione fino al confine con Lumino situato all’intersezione con via San Bernardino – il Consiglio di Stato riconosce la bontà del progetto nel suo complesso, "giustificato da un preponderante interesse pubblico". Previsto nell’ambito del Programma di agglomerato del Bellinzonese di terza generazione (Pab3), "mira a realizzare un percorso lineare e continuo che serva in modo diretto i centri abitati e possa così fungere da asse ciclabile per il traffico quotidiano".

Variante in arrivo

Nella bassa Mesolcina il tratto di competenza grigionese, dopo l’ok dato dai tre Comuni al finanziamento, è entrato da alcuni mesi nella fase realizzativa e sarà pronto la prossima primavera. Un po’ più indietro l’iter ticinese con i suoi 4 chilometri di ciclabile: lo scorso inverno, durante il periodo di pubblicazione, i primi 3,2 km tra Lumino (confine con i Grigioni) e Castione (intersezione con via San Bernardino) non sono stati contestati, perciò oggi il CdS ne autorizza l’esecuzione. La decisione relativa agli 800 metri castionesi viene invece sospesa per approfondimenti e sarà presa in un secondo tempo. "L’esame del progetto, anche alla luce delle opposizioni pervenute, è ancora in corso", scrive il governo ticinese. E il Dipartimento del territorio, come detto, sta verificando la possibilità d’inserire un tracciato diverso evitando così la vecchia strada ferrata che in più punti confina con mappali privati edificati. Variante, specifica il CdS, che "sarà oggetto di un’apposita pubblicazione".

‘In conflitto con cinque strade’

Tra le venti opposizioni, come avevamo anticipato il 25 gennaio, spiccano in particolare quella dell’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica) e quella del suo co-fondatore Fabrizio Falconi, attualmente membro di comitato. Anche il segretario e un altro membro si sono opposti. Dal canto suo Falconi, forte dell’esperienza professionale acquisita come tecnico edile (oggi in pensione) con conoscenze di pianificazione, in linea con tutti i propri ricorsi interposti in passato, anche questa volta ha scelto la via dell’approccio collaborativo e propositivo. Nell’opposizione evidenzia subito che il progetto "entra in conflitto" nei primi 800 metri con due strade cantonali a forte percorrenza e tre comunali dove i ciclisti "tenderanno a forzare l’attraversamento per evitare l’attesa". Cita in particolare via San Bernardino in corrispondenza all’entrata della zona industriale, via delle Scuole, la parte finale di via Cantonale e via San Gottardo in prossimità della stazione. Inoltre all’incrocio con via delle Scuole il piccolo manufatto risalente all’ex Ferrovia retica, che non verrebbe demolito, "toglie la visibilità e l’incidente è dietro l’angolo". Perciò suggerisce un tracciato privo d’incroci con strade principali e secondarie.

Non una ma due varianti

Due la varianti indicate: provenendo da Lumino, all’altezza della palestra Gimnasium anziché immettersi a destra sull’ex tracciato ferroviario si svolterebbe a sinistra; qui nella prima variante si costeggerebbe l’autostrada A13 sul lato destro per poi giungere nella zona dello svincolo e tramite l’esistente sottopassaggio del campo sportivo immettersi sulla ciclopista (via Cerinasca) che sale da Molinazzo e porta alla stazione Ffs/Tilo di Castione; nella seconda variante Falconi suggerisce di sfruttare il sottopasso autostradale per poi raggiungere, come la prima variante, il campo sportivo. Con altre misure puntuali propone infine di arricchire la parte laterale di via Retica con infrastrutture per la popolazione, quali tratti pedonali, panchine, alberature e strutture ludiche per il fitness e lo svago all’aria aperta.

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