Bellinzonese

Diossine e furani in aumento nei pressi dell'inceneritore

Okkio si dice preoccupato dai risultati delle ultime misurazioni e chiede al governo di approfondire le verifiche per poter risalire alla fonte delle sostanze

Gli aumenti riscontrati, vanno dal +4 al +44% (Ti-Press)
14 febbraio 2021
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Okkio (l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti) si dice preoccupato dai risultati delle ultime misurazioni (effettuate nell'estate del 2020) per verificare l'impatto delle emissioni sull'ambiente circostante dell'inceneritore di Giubiasco. I risultati del monitoraggio dopo i primi 10 anni di esercizio sono stati presentati ad Okkio dal capo dell'Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo, Nicola Solcà alla serata informativa del 26 novembre scorso. “I dati rilevati durante la scorsa estate per le diossine ed i furani – scrive Okkio in un comunicato – risultano essere, seppure sempre sotto i livelli di guardia, in molti punti in aumento”. Gli aumenti riscontrati, comparati con la media delle misurazioni precedenti, vanno dal +4 al +44%. In un solo punto, viene sottolineato, le diossine e furani risultano essere in diminuzione. “Questo trend deve preoccupare perché ci si trova al margine della zona agricola più estesa del Cantone e in vicinanza del centro densamente abitato di Bellinzona”. I potenziali produttori di diossine e furani “possono essere, oltre all'inceneritore, anche il traffico della vicina autostrada, gli impianti industriali con processi termici, gli impianti di riscaldamento a combustione, i fuochi e incendi incontrollati”. Senza creare allarmismi, Okkio ritiene estremamente importante che il Consiglio di Stato approfondisca gli accertamenti per verificare i risultati e allargare il perimetro delle misurazioni in modo di poter risalire alla fonte di queste sostanze che si sa essere persistenti, facilmente assorbite dalla catena alimentare e di conseguenza molto dannose per la salute umana. Al governo si chiede inoltre “di verificare se l'aumento riscontrato è riscontrabile anche in altre zone del Cantone dove sono disponibili dati di misurazioni precedenti. Le diossine ed i furani sono ritenute, oltre che cancerogene, anche dei perturbatori endocrini con effetti nocivi sul sistema ormonale e genetico”. Un indizio di Okkio sulla possibile origine delle sostanze in discussione sono le emissioni dell'inceneritore durante le fasi di accensione e spegnimenti dei forni. “In questi periodi, che possono durare varie ore, i filtri vengono spenti e l'inceneritore funziona con i forni a temperature insufficienti (< 850 gradi) per abbattere le diossine. Quindi la peggior ipotesi di funzionamento di un inceneritore. Se queste fasi si ripetono varie volte – si legge ancora nel comunicato – durante l'anno l'effetto anche sul suolo circostante si accumula costantemente”. Alcune richieste di Okkio vengono formulate all'indirizzo dell'Azienda cantonale dei rifiuti, alla quale si chiede di avere accesso ai dati completi di tutte le misurazioni effettuate dal 2009 sulle diossine e furani nei prodotti dell'incenerimento, quali ceneri, polveri dei filtri, acque di lavaggio e fumi dei camini. Nel caso non esistessero, si domanda di eseguire delle misurazioni a campione della presenza di diossine e furani nei fumi dei camini durante le fasi di spegnimento e accensione dei forni.

È invece stabile, rileva Okkio, la situazione per quanto riguarda i metalli pesanti che, a parte il rame ed il piombo in alcuni punti di misurazione da sempre critici, risultano essere abbastanza stabili (in alcuni punti addirittura in calo). La concentrazione degli inquinanti organici sono risultati essere anch'essi sostanzialmente stabili. 

 



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