laR+ Bellinzonese

L'azzardo si sposta online, sempre più giovani

L’allarme dal gruppo di prevenzione con sede a Bellinzona. Scende l’età dei giocatori.

Sempre più giovani si avvicinano al gioco online e a quello delle scommesse in rete (Depositphotos)
14 gennaio 2021
|

Meno contatti sociali, maggior solitudine e più tempo libero a disposizione. Sono questi gli elementi che hanno favorito l’accentuarsi di situazioni già di per sé problematiche legate al gioco d’azzardo. Il fatto che le case da gioco, come da disposizioni cantonali e federali volute per contenere i contagi da coronavirus, siano attualmente chiuse non risolve il problema, anzi. Molte persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo hanno infatti iniziato a giocare online e chi già lo faceva ha spesso peggiorato la sua patologia. «Iniziamo a osservare proprio ora i primi effetti dovuti al confinamento della scorsa primavera. Ebbene, sembra evidente che chi era predisposto al gioco online, durante il confinamento abbia giocato ancora di più», rileva Sara Palazzo, responsabile del Gruppo azzardo Ticino prevenzione (Gat-P) con sede a Bellinzona. Alcune case da gioco presenti sul territorio, in periodo di chiusura forzata, hanno iniziato a proporre giochi online e a pubblicizzare queste offerte. Fare puntate online però può essere più pericoloso che giocare in un casinò. Innanzitutto – spiega Sara Palazzo – in rete è possibile giocare in ogni momento e basta un telefonino per farlo. Inoltre, in poco tempo è possibile spendere grosse somme: con un clic si possono fare puntate fino a mille franchi. Non da ultimo, su internet è più facile perdere la cognizione del tempo, ma anche di quanto si sta spendendo, dal momento che non si vedono materialmente i soldi che si perdono.

Aumentano le richieste di consulenza

Il numero verde del gruppo di prevenzione in questo periodo sta suonando più spesso: «Stiamo registrando una tendenza all’aumento delle richieste di consulenza», conferma Sara Palazzo. Sebbene sia ancora presto per esprimersi sull’effettiva entità del fenomeno, è innegabile che dei cambiamenti siano in atto, soprattutto per quanto riguarda i giovani. «È in corso un pericoloso avvicinamento del mondo giovanile al gioco online e questo ci sta preoccupando», rileva la responsabile di Gat-P. I giovani infatti sono già abituati e predisposti a far uso di dispositivi elettronici. Sempre più spesso incappano in siti che offrono la possibilità di giocare d’azzardo, ma anche di fare scommesse sportive o acquistare gratta e vinci. «Il problema è che questi giochi online sono concepiti in maniera molto simile ai videogiochi, ciò che li rende particolarmente attrattivi agli occhi dei giovani», rileva Palazzo.

Apprendisti, la paga va in scommesse

Altra tendenza allarmante: ad avvicinarsi sono ragazzi di età sempre più bassa; in rete è infatti difficile avere un controllo di chi gioca. «Effettivamente questo è un altro problema perché nonostante i siti chiedano l’età, online si può facilmente aggirare il controllo, ciò che invece non è possibile all’ingresso di una vera e propria casa da gioco, dove vengono effettuati controlli molto severi», aggiunge la nostra interlocutrice. La responsabile espone poi un altro problema, riguardo la categoria degli apprendisti che risultano sempre più a rischio nello sviluppare un gioco di tipo problematico. «Pur essendo molto giovani, già percepiscono un loro stipendio. E così capita che con i soldi della paga tentino la sorte per cercare di vincere. Questo può essere l’inizio di una pericolosa spirale, perché una volta persi dei soldi continuano a giocare per rifarsi delle perdite, fino a spendere l’intero guadagno mensile». Considerato che per giocare online basta uno smartphone, riuscire a porsi dei limiti di tempo e denaro e a non cadere in tentazione risulta per loro ancora più difficile. Con un telefonino un giovane può giocare in ogni momento, anche quando è a scuola. E infatti, spiega Palazzo, uno dei primi segnali indicanti che un giovane sta perdendo il controllo è un calo del rendimento scolastico. Un altro indicatore è l’isolamento sociale: preferiscono trascorrere il tempo a giocare piuttosto che uscire con gli amici o svolgere altre attività. Per chi dovesse averne bisogno, Gat-P offre in maniera anonima consulenze gratuite, telefoniche o di persona, a chi ha perso il controllo con il gioco, ma anche ai familiari di queste persone. «Molte volte ci si dimentica che in casi di dipendenza anche chi vive con queste persone è indirettamente toccato – conclude Sara Palazzo – e necessita di supporto e indicazioni su come comportarsi con chi è direttamente confrontato».

 

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔