Bellinzonese

Amianto alle Officine di Bellinzona: finora 72 telefonate

Primo bilancio dall'attivazione dell'hotline rivolta a dipendenti, ex collaboratori interni ed esterni, nonché loro familiari desiderosi di chiarimenti

Un operaio dello stabilimento cittadino (Ti-Press)
15 maggio 2020
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"Un dato positivo che presenta ulteriori margini di crescita". Così le Ffs in un comunicato stampa giudicano il numero di 72 chiamate pervenute all'hotline attivata a metà marzo nell'ambito dell'esercizio volto ad approfondire le conseguenze dell'amianto sulla salute dei collaboratori ed ex delle Officine di Bellinzona. Hotline attivata, ricordiamo, dallo speciale gruppo di lavoro composto da rappresentanti di Suva, Ffs, sindacati Unia, Seb e Transfair, Commissione del personale Ffs e Lega polmonare. Vi si possono rivolgere anche parenti e collaboratori esterni (dipendenti di ditte terze operanti presso le Officine) che negli anni potrebbero essere venuti a contatto con l’amianto. I riscontri dei primi due mesi di attività "sono positivi". Il gruppo di lavoro "rinnova tuttavia l’invito a contattare la hotline in caso di domande o dubbi", digitando il numero 0800 859 801 dal lunedì al venerdì, giorni festivi esclusi, negli orari 8-12 e 13-17.

Come funziona

La hotline si occupa di registrare i dati delle persone che chiamano; queste riceveranno in seguito un formulario da compilare. Quest’ultimo sarà analizzato da esperti che valuteranno se sussiste la necessità di inserire queste persone nel programma dedicato all’amianto. Nel formulario si chiede anche di dare l’autorizzazione al trattamento dei dati in forma anonima per la ricerca scientifica. "Si potrà dunque contribuire in modo importante agli studi legati alle principali malattie causate dalle fibre di amianto, come il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare". Per quanto riguarda i collaboratori e gli ex collaboratori delle Officine che si sono già annunciati, il loro programma proseguirà individualmente.

'Buona collaborazione nel gruppo di lavoro'

Il gruppo di lavoro si dichiara "soddisfatto della collaborazione e dei risultati sinora ottenuti". A causa dell’emergenza Coronavirus e alle conseguenti disposizioni emanate dalle autorità, non gli è stato tuttavia possibile, negli scorsi mesi, riunirsi fisicamente per discutere i casi e analizzare i risultati. Le riunioni saranno tuttavia recuperate nel corso dei prossimi mesi, in modo da poter fare il punto della situazione e valutare eventuali nuovi passi.

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