Bellinzonese

La falsa segretaria del falso notaio del falso investitore

Spillati a un'anziana di Bellinzona 71mila franchi. Falliti altri quattro tentativi. A processo una 23enne polacca, ma non si presenta in tribunale

30 aprile 2019
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C'erano una volta i falsi nipoti: “Ciao nonna come stai? Sono io, ricordi? Avrei bisogno un po' di soldi per...”. Ne sono passati di anni. Oggi dalle pieghe del malaffare emerge la versione aggiornata 5.0. Una vittima accertata è di Bellinzona: si tratta di un'anziana, di madre lingua tedesca, che nel luglio 2017 ha accettato di consegnare ben 71mila franchi a quella che è risultata infine essere una 23enne appartenente a un gruppo di polacchi dediti alle truffe telefoniche in Ticino con base logistica in Polonia e Lombardia. Al domicilio bellinzonese della raggirata la giovane si è presentata spacciandosi come la segretaria del notaio della sedicente conoscente che l'aveva chiamata poche ore prima (dalla Polonia) e che esprimendosi in un perfetto tedesco l'aveva convinta a concederle un prestito necessario a concludere un investimento immobiliare. In tutto 71mila franchi che la falsa conoscente dell'anziana aveva assicurato di poter restituire, forte del sostegno dato nella medesima telefonata dal complice spacciatosi per notaio e anch'egli espressosi in 'hochdeutsch'. Un colpo andato a segno. Dopo che l'anziana bellinzonese si era rifiutata di recarsi in Italia a consegnare il contante, per ritirarlo la banda aveva spedito a Bellinzona la 23enne polacca falsa segretaria del falso notaio della falsa investitrice. Un viaggio breve, dal nord Italia. Toccata e fuga, colpo riuscito. Se non fosse che il 10 gennaio 2018 il gruppo usando le medesime modalità si è riattivato cercando sull'elenco telefonico ticinese donne con nomi tedeschi che sembrassero appartenere a persone di una certa età. Ore 10.22 primo tentativo fallito a Brissago; ore 11.24 secondo tentativo fallito a Lugano; ore 13.22 terzo tentativo fallito a Giubiasco. Infine dalle 14 alle 16 il quarto tentativo, a Tenero, che ha permesso alla Polizia cantonale di arrestare la giovane: questa volta la signora presa di mira ha mangiato la foglia, ha fatto credere alla 23enne di poterle consegnare 35mila franchi e ha avvisato le forze dell'ordine. Che hanno fatto scattare le manette sul posto. L'inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Nicola Respini, ha permesso di ricostruire i vari tentativi fatti nonché il colpo andato a segno sei mesi prima ai danni dell'anziana di Bellinzona che nel frattempo aveva sporto denuncia. La carcerazione preventiva si è protratta per due mesi, dopodiché la giovane – reoconfessa – è stata posta in libertà provvisoria ed è tornata in Polonia. Assistita dall'avvocato Francesca Nicora avrebbe dovuto presentarsi stamane in Tribunale a Lugano per rispondere di truffa per mestiere, tentata e consumata. Ma il banco degli imputati è rimasto vuoto. Come prevede la procedura penale, la giudice Manuela Frequin Taminelli ha fissato una nuova seduta nel mese di maggio. Se l'imputata non si presenterà, sarà processata in contumacia.

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