Bellinzonese

Condannata la falsa segretaria del falso notaio

La 23enne polacca, processata oggi in contumacia, dovrà espiare 11 mesi per aver spillato a un’anziana di Bellinzona 71mila franchi.

Ti-Press
18 giugno 2019
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Undici mesi da espiare e 40mila franchi di risarcimento per la vittima della truffa. È la sentenza comunicata poco fa dalla Corte delle Assise correzionali di Bellinzona riunite a Lugano nei confronti di una 23enne polacca, processata in contumacia. La giudice, Manuela Frequin Taminelli, tenendo conto del vissuto difficile della donna ha ridotto la pena proposta dall’accusa. Il procuratore pubblico Nicola Respini aveva chiesto 20 mesi da espiare.

Una vittima accertata della 23enne è un’anziana di Bellinzona, di madre lingua tedesca, che nel luglio 2017 ha accettato di consegnarle ben 71mila franchi. L’imputata apparteneva a un gruppo di polacchi dediti alle truffe telefoniche in Ticino con base logistica in Polonia e Lombardia. Al domicilio bellinzonese della raggirata la giovane si è presentata spacciandosi come la segretaria del notaio della sedicente conoscente che l'aveva chiamata poche ore prima (dalla Polonia) e che esprimendosi in un perfetto tedesco l'aveva convinta a concederle un prestito necessario a concludere un investimento immobiliare. In tutto 71mila franchi che la falsa conoscente dell'anziana aveva assicurato di poter restituire, forte del sostegno dato nella medesima telefonata dal complice spacciatosi per notaio e anch'egli espressosi in 'hochdeutsch'. Un colpo andato a segno.

Il 10 gennaio 2018 però il gruppo usando le medesime modalità si è riattivato cercando sull'elenco telefonico ticinese donne con nomi tedeschi che sembrassero appartenere a persone di una certa età. Ore 10.22 primo tentativo fallito a Brissago; ore 11.24 secondo tentativo fallito a Lugano; ore 13.22 terzo tentativo fallito a Giubiasco. Infine dalle 14 alle 16 è andato in scena il quarto tentativo, a Tenero, che ha permesso alla Polizia cantonale di arrestare la giovane: questa volta la signora presa di mira ha mangiato la foglia, ha fatto credere alla 23enne di poterle consegnare 35mila franchi e ha avvisato le forze dell'ordine, che hanno fatto scattare le manette sul posto.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Nicola Respini, ha permesso di ricostruire i vari tentativi fatti nonché il colpo andato a segno sei mesi prima ai danni dell'anziana di Bellinzona che nel frattempo aveva sporto denuncia. La carcerazione preventiva si è protratta per due mesi, dopodiché la giovane – reoconfessa – è stata posta in libertà provvisoria ed è tornata in Polonia. Assistita dall'avvocato Francesca Nicora avrebbe dovuto presentarsi lo scorso aprile in Tribunale a Lugano per rispondere di truffa per mestiere, tentata e consumata. Ma il banco degli imputati è rimasto vuoto. L’imputata è quindi stata processata oggi in contumacia.

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