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‘Sensibili’ la metà dei dati rubati alla Confederazione

L’Ufficio federale della cibersicurezza (Ufcs) ha pubblicato ieri il rapporto d’analisi dei dati relativo all’atto di pirataggio informatico compiuto lo scorso giugno dal gruppo di hacker ‘Play’ ai danni della società Xplain. Sul darknet è finito un pacchetto di dati con circa 1,3 milioni di oggetti, tra i quali informazioni classificate e dati personali particolarmente degni di protezione provenienti dall’Amministrazione federale, viene spiegato in una nota diffusa ieri. Dall’analisi risulta che i documenti di rilievo per quanto concerne la Confederazione sono circa 65mila, pari a circa il 5% dei dati sottratti. Oltre il 70% sono di proprietà della società Xplain (47’413 oggetti), circa il 14% (9’040) appartiene all’Amministrazione federale. 5’182 oggetti, dunque circa la metà di quelli di proprietà di quest’ultima, contenevano dati sensibili quali dati personali, informazioni tecniche, informazioni classificate e password. Le cause esatte della fuga di dati saranno chiarite nel quadro di un’inchiesta amministrativa che dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese. ATS/RED