Svizzera

La disoccupazione sui dati Seco al 2,5%, il massimo da due anni

Il dato si riferisce al numero di iscritti agli Uffici regionali di collocamento e non comprende chi ha esaurito il diritto alle prestazioni

7 febbraio 2024
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Si conferma la tendenza a un aumento della disoccupazione in Svizzera, seppur su livelli tecnicamente bassi: in gennaio il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,5%, a fronte del 2,3% di dicembre e al 2,1% di novembre. Si tratta del valore più alto da due anni a questa parte (febbraio 2022, 2,6%).

Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) in cifre assolute alla fine del primo mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (Urc) è salito a 113'175: per ritrovare un numero più elevato bisogna risalire anche in questo caso al febbraio 2022. A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.

Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano al beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'Urc: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel terzo trimestre (ultimo dato disponibile) era al 4,2%.

Tornando alle valutazioni della Seco, in Ticino in dicembre il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,1% (+0,2 punti rispetto a dicembre, +0,1 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (nessuna variazione in entrambi i casi). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 5'108 disoccupati (+360 mensile, +130 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1'287 (+11 e +30). Il Ticino è al sesto posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al quinto rango nella graduatoria dei meno colpiti.

Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,3%, fra i 25-49enni al 2,7% e fra gli over 50 anni al 2,3%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli Urc da oltre un anno) erano 11'609, il 3,9% in più di dicembre e il 14,7% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 98 giovani, 5'832 25-49enni e 5'613 ultracinquantenni.

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,6% (+0,1 mensile e +0,1 annuo), gli stranieri del 4,7% (+0,3 e +0,6). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (32,3%), che vedono il dato continuare a salire, i bulgari (10,3%), i rumeni (8,6%) e gli africani (8,9%), che la Seco considera nel loro insieme. L'Ue è al 4,3%. Riguardo ai principali Paesi confinanti, la Francia è al 5,3%, l'Italia al 4,3% e la Germania al 2,6%.

Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 182’253, il 7,5% in più di dicembre. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 42'106 (+5'274 mensile e +12'737 annuo).

I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di novembre (ultimo dato disponibile), che risulta poco diffuso: ha infatti colpito solo 4'067 persone in 13 aziende. Sempre in novembre 1'851 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.

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