Svizzera

Svizzera e Cina pronte a sviluppare l’accordo di libero scambio

Il premier cinese Li Qiang e la presidente della Confederazione Viola Amherd hanno firmato a Berna una dichiarazione congiunta

Onori militari per il primo ministro cinese, accolto dalla presidente della Confederazione Viola Amherd
(Keystone)
15 gennaio 2024
|

Berna/Kehrsatz – Circondati da severe misure di sicurezza, il premier cinese Li Qiang e la presidente della Confederazione, Viola Amherd, si sono incontrati oggi alla residenza del Lohn a Kehrsatz, nei pressi di Berna.

Per l'occasione - precisa una nota governativa odierna in cui si sottolinea che si tratta del primo incontro di alto livello dopo la pandemia - Berna e Pechino hanno firmato una dichiarazione congiunta sullo sviluppo dell'accordo di libero scambio, un'intesa entrata in vigore nel 2014 e che la Confederazione vorrebbe estendere ad altri ambiti, come i prodotti industriali. La Cina è il terzo partner più importante della Svizzera dopo l'Ue e gli Stati Uniti.

La dichiarazione sottolinea, in particolare, che è stato completato uno studio congiunto avviato nel 2017 sull'aggiornamento dell'accordo di libero scambio fra i due Paesi. Questo lavoro rappresenta un passo importante verso l'apertura di possibili negoziati", sottolinea la nota.

Le due delegazioni "si sono rallegrate del fatto che contatti ad alto livello abbiano nuovamente luogo nell'anno che precede il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Svizzera e Cina", si legge nel comunicato. Per l'anno corrente, i due Paesi si sono posti l'obiettivo di proseguire il dialogo bilaterale su numerosi ambiti e approfondire il "partenariato strategico innovativo" concordato nel 2016.

Dialogo da rilanciare

È stato inoltre discusso il dialogo fra i ministeri degli Esteri, che dovrebbe essere rilanciato quest'anno. Saranno affrontati temi come la cooperazione allo sviluppo, la mediazione e i diritti umani. Berna e Pechino hanno anche discusso la possibilità di aggiungere la Svizzera all'elenco dei Paesi in cui i cittadini possono recarsi in Cina per 15 giorni senza visto.

Non è stata dimenticata l'attuale situazione internazionale: la lotta al cambiamento climatico, la guerra della Russia contro l'Ucraina, la guerra in Medio Oriente, la situazione in Asia orientale e, più in generale, lo sviluppo dell'architettura di sicurezza e del multilateralismo. Secondo la nota, la Svizzera si batte per un ordine internazionale basato sullo Stato di diritto e sui principi della Carta delle Nazioni Unite.

Il premier cinese è giunto ieri all'aeroporto di Zurigo accolto da Viola Amherd. Al Lohn, Li Qiang ha ricevuto gli onori militari. Ai colloqui ha partecipato anche il Consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

La delegazione cinese comprendeva anche il ministro del Commercio Wang Wentao, il governatore della Banca centrale Pan Gongsheng e rappresentanti di alto livello di diversi ministeri.

Si tratta della prima visita cinese di altissimo livello in Svizzera dopo la visita di Stato del presidente Xi Jinping nel 2017. L'ex consigliere federale Ueli Maurer, allora presidente della Confederazione, aveva visitato la Cina nel 2019, sempre nell'ambito di una visita di Stato.

A Davos

Amherd e Li si incontreranno nuovamente domani al Forum economico mondiale (Wef) di Davos. Il primo ministro interverrà subito dopo il discorso del presidente della Confederazione.

Li Qiang, entrato in carica la scorsa primavera, è poco conosciuto dal grande pubblico. Secondo alcuni media è un fedele del presidente Xi Jinping, al quale deve la sua ascesa. Prima di diventare Primo Ministro, è stato Primo Segretario del Partito Comunista di Shanghai, la più alta carica locale, dove si è distinto per la sua vicinanza alla comunità imprenditoriale.

Manifestanti allontanati

Un manipolo di manifestanti con bandiere tibetane ha fatto capolino a Kehrsatz stamane, ed è stato allontanato dall'area di sicurezza presso la stazione ferroviaria dalle forze dell'ordine.

Il gruppo di persone si trovava nel perimetro senza autorizzazione, ha dichiarato la portavoce della polizia Isabelle Wüthrich a Keystone-Ats, confermando la notizia apparsa sui media. L'area di sicurezza è stata predisposta in occasione del ricevimento della presidente della Confederazione Viola Amherd del Primo ministro cinese Li Qiang nella Residenza del Lohn.

La polizia ha controllato le persone, ha ordinato loro di andarsene e le ha scortate fuori dalla zona summenzionata in auto. Un video pubblicato dalle testate Tamedia mostra il gruppo che canta lo slogan "Tibet libero".

Secondo la legge bernese sulla polizia, le persone possono essere intimate verbalmente di andarsene e tenute lontane per un massimo di 48 ore se, ad esempio, disturbano la sicurezza e l'ordine pubblico.

L'intervento di polizia è stato attuato probabilmente per evitare quanto accaduto il 25 marzo 1999, quando i funzionari cinesi furono accolti al loro arrivo nella Piazza federale da fischi e grida di decine di manifestanti pro-tibet, che provocarono l'annullamento della cerimonia degli onori militari prevista.

In quell'occasione, il presidente cinese proferì parole dure nei confronti di Arnold Koller, allora consigliere federale e capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia: "Non ho mai visto nulla di simile in nessuna nazione". Non avete la capacità di gestire questo Paese? Scusandosi per aver parlato "francamente e sinceramente", Jiang Zemin, morto nel 2022, aveva detto che fornire ai visitatori stranieri "un'atmosfera pacifica" sarebbe stato "il minimo della cortesia". "Avete perso un buon amico", aveva concluso.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE