Svizzera

Schianto favorito da un ‘lapsus’ del controllore di volo

Secondo giorno di dibattimenti a Muttenz per l'incidente aereo costato la vita al pilota di un F/A-18 nel 2016 sul Susten

Tutto era durato una manciata di secondi
(Keystone)
5 gennaio 2024
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Nel secondo giorno del processo militare relativo allo schianto mortale di un F/A-18 avvenuto nel 2016 nella regione del Susten si sono espressi entrambi gli imputati, il controllore del traffico aereo e il pilota leader, accusati di omicidio colposo.

Il primo ha dichiarato di aver realizzato troppo tardi il suo ‘lapsus’. «Il livello di stress era elevato», ha detto. Il controllore di Skyguide, l'autorità responsabile della sorveglianza del traffico aereo civile e militare, quel 29 agosto ha ordinato per errore un'altezza minima troppo bassa al pilota vittima dello schianto.

«Suppongo si sia trattato di un mio lapsus», ha detto al Tribunale militare 2 riunito a Muttenz (Basilea Campagna). Se ne è reso conto solo parlando con la centrale d'intervento, ha aggiunto. Ma era già troppo tardi per reagire.

Poiché il pilota leader, ossia quello che guidava l'addestramento, anche lui accusato, non ha rispettato la procedura di decollo prescritta, il suo compagno di volo non aveva potuto collegarsi sullo stesso radar.

Evitare la collisione

A causa del mancato collegamento radar, il controllore ha fornito istruzioni di volo separate per impedire lo scontro fra i due velivoli. «Se non l'avessi fatto, i due aerei sarebbero forse entrati in collisione», ha sottolineato l'imputato. Evitare un tale avvenimento «è la mia missione principale», ha ricordato.

Il controllore del traffico aereo e il pilota leader sono entrambi accusati di omicidio colposo, inosservanza per negligenza di prescrizioni di servizio, perturbamento della circolazione pubblica nonché abuso e sperpero di materiali.

Il pilota si dichiara innocente

Come già accennato, il pilota leader è accusato di non aver rispettato le procedure di decollo. In particolare, la distanza fra i due aerei non sarebbe stata sufficiente. Il diretto interessato respinge però la sua responsabilità: «Non sono d'accordo. Non viaggiavo a una velocità troppo bassa», ha detto dichiarandosi innocente.

Ha poi spiegato di aver sentito entrambi in segnali di Break-Lock, ovvero la mancanza di collegamento radar tra i due velivoli. Questo però non comporta una situazione critica alla quale bisogna reagire con urgenza. Era inoltre impossibile intervenire, poiché non poteva modificare a distanza l'andamento dell'altro velivolo.

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