Svizzera

Anche la Confederazione ha la sua regina. È la puzzola

‘Vulnerabile’ sul territorio nazionale e scomparsa in Ticino, Pro Natura l'ha designata animale dell'anno per il 2024

L’‘eletta’ è lei
(Pro Natura/Stefan Huwiler)
3 gennaio 2024
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È la puzzola (Mustela putorius) l'animale dell'anno designato da Pro Natura per il 2024. Classificata come ‘vulnerabile’ nella Lista Rossa delle specie minacciate in Svizzera, in Ticino e Vallese è completamente assente.

La puzzola è un animale nomade e, in quanto tale, non ha un territorio fisso. Quando cala la notte, questa cugina della faina esce dal bosco e dai giardini per avventurarsi verso stagni e pozze alla ricerca di rane e rospi, le sue prede preferite. Come molti animali selvatici, evita le aree aperte e per i suoi spostamenti necessita di una serie di nascondigli, per esempio siepi, arbusti, torrenti e altre piccole strutture. Purtroppo, gran parte di queste arterie vitali sono state sacrificate in nome di un paesaggio ordinato.

Basi vitali fortemente minacciate

Le aree agricole ricche di strutture e le zone umide figurano oggi tra i paesaggi più minacciati in Svizzera. A metà del secolo scorso, il nostro paesaggio era ancora caratterizzato da una fitta presenza di piccole strutture, che però si sono rivelate un ostacolo per l’impiego estensivo dei macchinari. Da decenni quindi si estirpano siepi e cespugli, si interrano torrenti e si prosciugano stagni. Questa scelta ha portato a una drastica riduzione degli habitat della puzzola e delle sue prede. L’animale dell’anno 2024, come detto, è attualmente classificato come ‘vulnerabile’ nella Lista Rossa delle specie minacciate della Svizzera. Completamente scomparso da Ticino e Vallese, è ancora abbastanza diffuso nel resto del Paese, ma sempre difficile da avvistare.

Un’arma poco segreta

«Le uniche puzzole vive che ho visto erano quelle che catturavamo per dotarle di radiocollare, un’esperienza decisamente intensa, considerato che quando si sente minacciata la puzzola spruzza una secrezione a dir poco nauseabonda», sottolinea Darius Weber, che sin dalla sua tesi di dottorato nel 1987 si occupa della puzzola, che, tuttavia, nemmeno lui è mai riuscito a incontrare in natura. Oltre che per l’odore, l’animale dell’anno 2024 si distingue dalla martora e dall’ermellino, suoi parenti stretti, anche per la pelliccia: bianca attorno al naso e sul bordo delle orecchie, per il resto è di colore marrone scuro e così sottile da far trasparire il sottopelo giallino. Questa caratteristica ha evitato che la puzzola venisse cacciata in modo intensivo, tuttavia non protegge abbastanza dalle basse temperature, ragione per cui nella stagione fredda il piccolo mustelide riduce drasticamente la sua attività e sverna in un angolino caldo e riparato all’interno di vecchi fienili o stalle.

Grande bisogno di natura interconnessa

In primavera, il nostro paesaggio cementificato e ordinato obbliga la puzzola ad abbandonare la protezione delle coperture vegetali e ad attraversare strade trafficate per procurarsi da mangiare: trasferte pericolose che spesso paga con la vita.
Affinché la puzzola e con lei moltissimi altri animali selvatici possa tornare a spostarsi in sicurezza, Pro Natura lancia un forte appello a creare in tutta la Svizzera una rete di natura selvaggia!
Pro Natura dà il buon esempio con la sua iniziativa dedicata alla lepre e agli altri piccoli animali ‘Aktion Hase & Co.’/‘Action Lièvre & Cie’) e con la gestione attenta di circa 800 riserve naturali. Nel 2024 si batterà anche sul piano politico per una Svizzera che dia più spazio alla natura sostenendo l’Iniziativa biodiversità.

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