Svizzera

La cozza quagga invaderà sempre di più i nostri laghi

La specie invasiva, presente anche nel Ceresio, crea gravi problemi intasando le tubature e minando la biodiversità degli specchi d'acqua

In sintesi:
  • In Ticino è stato rilevato il Dna del mollusco
  • La specie è in grado di riprodursi a dismisura a scapito delle specie autoctone
La cozza quagga
(Foto: ti.ch)
16 novembre 2023
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Già presente in Ticino, dove nel 2022 i ricercatori della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana ne hanno trovato tracce di Dna nel Ceresio, la cozza invasiva quagga (Dreissena rostriformis) si diffonderà sempre più nei prossimi anni in Svizzera. È la conclusione alla quale giunge uno studio che ha confrontato la situazione dei laghi di Costanza, Bienne e Lemano con quella dei grandi laghi nordamericani, dove il mollusco è stato introdotto 20 anni prima che nella Confederazione.

Nei prossimi 22 anni la biomassa di questo animale per metro quadro dovrebbe aumentare di un fattore compreso tra 9 e 20 in questi tre bacini e la presenza della quagga dovrebbe raggiungere anche le acque profonde, rilevano i ricercatori dell'istituto Eawag e delle Università di Ginevra e Costanza.

Questa cozza – originaria del Lago d'Aral e del bacino del Mar Nero – causa danni alle infrastrutture, intasando le tubature, comprese quelle per l'acqua potabile. Per questo, come riferito a laRegione lo scorso ottobre da Michele Broggini, capo dell’area Gestione reti delle Aziende industriali di Lugano (Ail), si pensa alla posa di determinati filtri in grado di bloccarne le larve. In Ticino, in particolare, tale sistema sarà installato nella nuova stazione di captazione di Cassarate, soluzione che è in fase di valutazione anche per la futura stazione di Pian Casoro. Per quanto riguarda l'acqua usata solo a uso termico, la soluzione estrema è l'aggiunta nei tubi di sostanze che uccidano le larve, a patto che esse rispettino gli standard necessari e che si degradino prima che l’acqua venga reimmessa nel lago.

La cozza quagga, oltre che le infrastrutture, crea gravi problemi anche alla salute del lago. Questo perché, trattandosi di una specie invasiva, prende il monopolio su molte altre, minando dunque la biodiversità del bacino: al momento, si pensa che potrebbe andare a prendere il posto di un'altra specie invasiva, la cozza zebra, mentre non è noto cosa accadrà rispetto alle specie autoctone.

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