Svizzera

Zecche ben più pericolose di quanto si pensasse

Ricercatori dell'Università di Zurigo hanno dimostrato la presenza di virus e batteri nella maggior parte degli esemplari presenti sul nostro territorio

In sintesi:
  • Gli esperti hanno individuato nelle zecche nostrane anche il virus Alongshan, scoperto solo qualche anno fa
  • Il 77,2% dei parassiti esaminati è risultato positivo ad almeno un patogeno non virale
Mamma che paura!
(Keystone)
13 novembre 2023
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In Svizzera le zecche sono più pericolose di quanto ritenuto finora. Ricercatori dell'Università di Zurigo hanno dimostrato la presenza di virus e batteri nella maggior parte degli esemplari presenti sul nostro territorio.

Tra gli agenti patogeni, gli esperti hanno individuato nelle zecche nostrane anche il virus Alongshan, scoperto solo qualche anno fa. Secondo l'indagine, sarebbe presente in quasi il doppio dei parassiti (7,6%) rispetto alla più ben nota meningoencefalite da zecche, individuata nel 4,2% degli esemplari.

Per analizzare la presenza di agenti patogeni è stato estratto l'acido ribonucleico, nonché il Dna, da oltre 10'000 zecche provenienti da zone rurali e aree urbane in dieci cantoni diversi. Per individuare eventuali batteri, le zecche sono state anche sottoposte a test: "Siamo rimasti sorpresi dal numero di zecche in cui sono stati individuati batteri", hanno spiegato i ricercatori. Ad esempio, il 77,2% dei parassiti esaminati è risultato positivo ad almeno un patogeno non virale. Nelle aree urbane il tasso è di addirittura l'83,9%. Ciò significa che "potenzialmente quasi tutte le zecche possono trasmettere una malattia", hanno sottolineato. "In molte zecche abbiamo rilevato una serie di agenti patogeni diversi, presenti contemporaneamente nei medesimi esemplari".

Il genere di batteri riscontrati più di frequente sono le cosiddette rickettsie, che possono scatenare l'anaplasmosi, un'infezione che si manifesta con sintomi quali febbre, brividi e mal di testa. Il genere batterico Borrelia – noto agente della malattia di Lyme e affini – è stato individuato invece nell'8,2% delle zecche presenti in aree urbane e nell'1,9% in quelle prelevate in zone rurali.

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