Svizzera

Ignazio Cassis: ‘Hamas liberi immediatamente gli ostaggi’

Il consigliere federale e ministro degli Esteri, da Berna, commenta l’aggressione ai danni di Israele: ‘Un atto di terrorismo imperdonabile’

Il ministro degli Esteri, Ignazio Cassis, durante l’incontro con i media a Berna
(Keystone )
9 ottobre 2023
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Gli ostaggi in mano ad Hamas devono essere "immediatamente liberati". Lo ha detto davanti ai media, in relazione all'attacco di Hamas in Israele, il consigliere federale Ignazio Cassis, secondo cui non ci sarebbero cittadini svizzeri presi dai miliziani, né vittime.

La Svizzera, ha ribadito Cassis, condanna fermamente questo attacco del tutto ingiustificato del gruppo islamista sul territorio israeliano.

Il ministro degli esteri ha ribadito la solidarietà con Israele ed espresso, a nome della Svizzera, le condoglianze ai parenti delle persone rimaste uccise, "oltre mille in poco tempo".

Evitare conflitto regionale

Secondo il capo della diplomazia elvetica, quanto sta succedendo "non si vedeva da decenni". Vista la situazione geopolitica, Cassis ha richiamato le parti al rispetto del diritto internazionale umanitario e alla protezione della popolazione civile - tra cui figurano 28 mila cittadini svizzeri che vivono in Israele -, nonché alla prudenza, invitando i contendenti a non provocare una escalation del conflitto che potrebbe propagarsi all'intera regione. Un conflitto regionale in Medio Oriente, ha sottolineato Cassis, avrebbe un impatto diretto sul nostro Paese.

Task Force

A livello politico, ha detto Cassis, la Svizzera rimane federale alla soluzione dei due Stati, e farà ciò che è possibile al momento, nel solco della sua tradizione umanitaria per portare sollievo alla popolazione.

Vista il contesto fluido e in costante movimento, è stata istituita una Task Force in seno al suo Dipartimento per la gestione di questa crisi il cui compito sarà di monitorare costantemente la situazione, sostenere gli Svizzeri in loco e provvedere al sostegno umanitario.

Hamas e sostegno Palestinesi

Per quanto attiene alla crisi in corso, quest'ultima sarà un tema della riunione di mercoledì prossimo del Consiglio federale, in cui si discuterà anche di come definire Hamas (sempre più voci chiedono che venga definita una organizzazione terroristica, come il Plr, il partito di Cassis, n.d.r).

Cassis ha sostenuto che quanto accaduto equipara Hamas ad Al Qaida, un gruppo contro il quale sono stati adottati provvedimenti nel 2015. La Svizzera non ha i mezzi per definire certe organizzazioni come "terroriste", ma ciò non significa, ha aggiunto il "ministro" degli esteri, che non si possano adottare misure contro il terrorismo e i terroristi.

Circa il sostegno elvetico ai Palestinesi, Cassis ha fatto notare che la Svizzera finanza in loco 30 organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani o educazione. Al momento Berna non intende sospendere gli aiuti, né il sostegno all'Unrwa, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa dell'aiuto ai rifugiati palestinesi.

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