Svizzera

L’arcivescovo in conflitto con ‘l’arcigay’ si è dimesso

Haas ha guidato la Diocesi di Coira dove era entrato in conflitto con fedeli e teologi, che lo hanno accusato di posizioni ultra-conservatrici

Vado in pensione
(Keystone)
20 settembre 2023
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Papa Francesco ha accettato le dimissioni dell'arcivescovo del Liechtenstein Wolfgang Haas. Fino alla nomina del suo successore l'arcidiocesi di Vaduz verrà guidata dal vescovo diocesano del Vorarlberg (Austria) Benno Elbs in qualità di amministratore apostolico. Haas ha compiuto 75 anni il 7 agosto e in base al diritto canonico doveva presentare le sue dimissioni al papa.

La decisione del pontefice è stata presa già a fine agosto, scrive Haas sul sito internet dell'arcidiocesi. L'ufficializzazione è però avvenuta soltanto mercoledì. In una lettera aperta al suo successore ad interim l'alto prelato scrive che "per quanto concerne la mia persona non risponderò ad alcuna domanda di giornalisti svizzeri o esteri". L'ex arcivescovo intende trascorrere la sua pensione nel convento di Schellenberg a Vaduz.

Giovanni Paolo II gli creò una Diocesi

Haas è noto per essere stato vescovo di Coira dal 1988 al 1997 e per essere entrato in conflitto con una parte dei fedeli e dei teologi, che lo hanno accusato di posizioni ultra-conservatrici. Per venire a capo di una situazione sempre più tesa, nel dicembre 1997 Papa Giovanni Paolo II creò l'arcidiocesi di Vaduz (territorio in precedenza della diocesi di Coira) e nominò Haas alla sua guida.

Da allora il prelato ha mantenuto le sue convinzioni e ha agito di conseguenza, venendo quindi criticato in particolare dalla cosiddetta comunità queer (non eterosessuale). Haas è balzato ancora recentemente agli onori della cronaca quest'estate, quando si è opposto aspramente, attraverso una lettera aperta al governo del Liechtenstein, alla prevista introduzione del matrimonio per tutti nel Principato. A suo avviso sono in gioco i fondamenti etici del cristianesimo e la stessa dignità umana.

Nel suo commiato pubblicato sempre sul sito dell'arcidiocesi di Vaduz, oggi Haas si mostra inaspettatamente autocritico: con sguardo retrospettivo sulla sua attività episcopale si dice consapevole della sua "insufficienza personale, di diverse mancanze e limiti".

"Forse talora non mi sono semplicemente accorto che questa o quella parola, questo o quell'atteggiamento potrebbe aver causato dolore". Quindi chiede perdono a tutti coloro che hanno sofferto e assicura di non aver voluto procurare dolore a nessuno in maniera intenzionale.

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