Svizzera

Biodiversità, ancora viva l’ipotesi controprogetto (edulcorato)

Il Nazionale ha ribadito oggi la volontà di presentare un’alternativa all’iniziativa popolare. Palla di nuovo ai ‘senatori’, cui spetta l’ultima parola

Il controprogetto è ancora in volo
(Keystone)
18 settembre 2023
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Berna – Per 99 voti a 77 e 6 astensioni, il Consiglio nazionale ha ribadito oggi la propria volontà di contrapporre all'iniziativa popolare sulla biodiversità un controprogetto indiretto. La Camera del popolo ha dovuto esprimersi una seconda volta sull'entrata in materia, dopo il voto negativo del Consiglio degli Stati.

Il 13 giugno scorso, per 28 voti a 14 gli Stati avevano bocciato l'entrata nel merito sostenendo che alla Svizzera non serviva un controprogetto. Per la maggioranza dei "senatori", nella Confederazione vi sono già le condizioni per fissare sufficienti superfici di particolare importanza per la biodiversità.

Il 25 settembre 2022, la Camera del popolo si era invece espressa a favore del controprogetto governativo per 104 voti a 83. I contrari, UDC e parte del Centro, temono in particolare conseguenze negative per gli agricoltori, che sarebbero gli unici a pagare, perdendo terreni coltivabili e mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare del Paese. Pomo della discordia è infatti la proposta del governo di aumentare le zone di protezione al 17% del territorio, contro l'attuale 13,4%.

Oggi alla Camera del popolo, PLR, UDC ed esponenti del Centro hanno invitato il plenum a fare proprie le riflessioni della Camera dei Cantoni. Ma una maggioranza, uscita vincente al voto, ha invece sottolineato la necessità di intervenire: a suo parere un controprogetto è importante al fine di fissare le basi legali e il finanziamento della protezione e del promovimento della biodiversità.

Il controprogetto sul tavolo però non è più quello originario. Su richiesta della commissione preparatoria del Nazionale, l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) ne ha confezionato uno più blando, che tiene conto delle critiche mosse dal Consiglio degli Stati. Il testo non conterrà più nuovi requisiti per l’agricoltura e si concentrerà sulla biodiversità nelle città e negli agglomerati urbani. Inoltre, si concentra sulla messa in rete delle superfici ecologiche esistenti per consentire agli animali di spostarsi e sulla qualità delle aree protette.

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