Svizzera

Incidenti in montagna: molti si sopravvalutano

Da inizio anno 40 persone hanno già perso la vita in sinistri escursionistici. Fra questi molti erano uomini over 65

In sintesi:
  • Anche il numero di feriti è in costante aumento. Nel 2005 gli infortuni erano 18mila, cifra salita nel 2019 a 38mila
  • L'esperta: ‘Manca consapevolezza. Andare in montagna non è una passeggiata, bensì uno sport'
Una gita che può risultare fatale
(Ti-Press)
6 agosto 2023
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"Causa del decesso: orgoglio": è il titolo di un articolo odierno (domenica 6 agosto) del SonntagsBlick, che tematizza la crescita del numero di incidenti durante le escursioni in montagna, dovuti spesso a persone – molti uomini e ultra 65enni – che sopravvalutano le proprie capacità.

Dall'inizio di gennaio 40 persone hanno già perso la vita in sinistri escursionistici, cosa che induce a pensare che verrà nuovamente superata la media annuale a lungo termine di 42 incidenti mortali, riferisce il domenicale.

Anche il numero di feriti è in costante aumento. Stando alle statistiche dell'Ufficio svizzero per la prevenzione degli infortuni nel 2005 vi erano 18mila feriti, cifra salita nel 2019 a 38mila, di cui 5mila gravi o medio-gravi. Visto che sempre più gente è in montagna una crescita degli incidenti può apparire normale, ma secondo la prevenzione degli infortuni molti di essi sarebbero evitabili. Una delle principali cause è infatti l'eccessiva fiducia in sé stessi.

"Nella mente di alcune persone è ancora radicata l'idea che l'escursionismo sia un'attività facile se si è nati in Svizzera", spiega Monique Walter, esperta della prevenzione degli infortuni, in dichiarazioni raccolte dal SonntagsBlick. Manca spesso la consapevolezza di considerare l'escursionismo non una passeggiata, bensì uno sport. "Non si può semplicemente uscire e partire". La metà della popolazione non conosce ad esempio la differenza fra una via segnalata da un cartello giallo e un sentiero a marcatura bianco-rossa, che può essere ripido, stretto e magari anche esposto.

L'anno scorso uno Youtuber che ha affrontato i 3'600 metri del Barrhorn in infradito aveva fatto scalpore, ma secondo Walter in generale il problema principale non sono le calzature. "La gran parte ha buone scarpe". Un gruppo a rischio sono gli uomini anziani: tre quarti di tutte le vittime sono maschi, il 40% di età superiore ai 65 anni. "Gli uomini hanno più tendenza delle donne a sopravvalutarsi", dice l'esperta. Sono soprattutto gli anziani ad avere difficoltà ad accettare di non essere più in forma, magari quando vanno a camminare con gli amici.

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