Svizzera

Un ticinese su tre che usa cannabidioli lo fa perché stressato

Da un sondaggio tre svizzeri su quattro non hanno mai usato prodotti legali Cbd, ma il 30% degli over 60 si dice interessato a provarli

Poco meno di tre svizzeri su quattro non hanno mai usato prodotti legali contenenti cannabidioli (Cbd). Il 30 per cento degli over 60 partecipanti a uno studio condotto in Svizzera, si è detto propenso a provare articoli di tale genere nel prossimo anno. Invece, secondo un’inchiesta effettuata dall’agenzia zurighese Link pubblicata oggi, mercoledì – che ha interpellato 1’611 persone tra i 18 e i 79 anni delle tre regioni linguistiche principali – solo il 5% degli svizzeri tra i 30 e i 44 anni si immagina di provare prodotti a base di Cbd nei prossimi dodici mesi.

Il deterrente principale all’uso è l’assenza di necessità (vale per il 76% degli intervistati), ma gli svizzeri che non hanno mai provato cannabidioli temono anche l’insorgere di una dipendenza dalla sostanza (26%) o potenziali effetti collaterali (24%).

Per quanto riguarda le persone che li usano o li hanno già usati, lo studio ha raccolto dati circa i motivi principali che portano all’assunzione del Cbd. Al primo posto sia i disturbi del sonno, sia la mitigazione del dolore (16% per entrambi); seguono a pari merito (13%) il benessere/umore e l’alleviamento dello stress. Stress che è invece di gran lunga (31%) il motivo principale dell’assunzione di Cbd in Ticino, seguito dalla facilitazione del sonno (16%).

Prima dell’acquisto i consumatori valutano la qualità del prodotto (fatto più importante per il 64%), la provenienza svizzera (45%), tipo e modalità d’assunzione del preparato (38%) e il prezzo (37%); mentre la marca è criterio poco importante (5%).

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