Svizzera

Tra cavallette e sex toys, ecco la clinica dei pacchi

Quasi 165’000 pacchi sfrecciano a tutta velocità. Una minima parte giunge non correttamente imballata o rovinata

Aggiustati
23 marzo 2023
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Sotto gli otto chilometri di nastri trasportatori del Centro pacchi Daillens, nel Canton Vaud, dove quotidianamente quasi 165’000 pacchi sfrecciano a tutta velocità, si trova la clinica dei pacchi: qui, ogni giorno, arriva una minima parte di pacchi non correttamente imballati o rovinati per essere ricomposti, curati e riparati con la massima attenzione. Un team specializzato fa del suo meglio affinché ogni pacco giunga a destinazione nelle migliori condizioni.

L’obiettivo principale della Posta? Recapitare tutti gli invii che le sono stati assegnati in modo affidabile e sicuro, facendoli arrivare a destinazione integri. Non a caso, negli ultimi anni il numero di pacchi è sensibilmente aumentato: nel 2022, infatti, la Posta ha consegnato 194 milioni di pacchi, il 30% in più rispetto al 2019. A fronte di un notevole aumento del volume di pacchi è normale, quindi, che aumenti anche il numero assoluto di «pacchi danneggiati» durante il trasporto a causa, ad esempio, di forti precipitazioni o in seguito al processo di spartizione.

A Daillens queste riparazioni sono ormai all’ordine del giorno: «Una cosa è certa: ogni pacco danneggiato è un pacco di troppo!», afferma Catherine Mariller, responsabile team presso questa clinica speciale. Nel Centro pacchi lavora un team di quattro persone esperte in riparazioni: «Ogni giorno, sui nostri nastri trasportatori viaggiano circa 165’000 pacchi. Una parte di questi, circa 200, arriva alla nostra clinica. Anziché rispedire al mittente il pacco danneggiato, cerchiamo di rimediare ai problemi di imballaggio. La Posta si occupa di trattare questi invii manualmente», spiega Catherine Mariller.

Fathi Boussof (34 anni) lavora presso la «clinica» già da cinque anni. Con gesti rapidi e precisi riesce comunque a mantenere la calma e la concentrazione: «Non utilizziamo bisturi come in una sala operatoria, ma «operiamo e ripariamo» i pacchi danneggiati servendoci di altri utensili, come le forbici, la lente d’ingrandimento e soprattutto tanto, tanto nastro adesivo. Più precisamente, utilizziamo fino a 18 rotoli di scotch al giorno, per un totale di 1’188 metri!», commenta con un sorriso.

Professione dottore, detective e riparatore

Ma cosa fa in concreto? Una volta individuati e tolti dal processo di spartizione dal personale del centro, i pacchi danneggiati vengono trasportati su un carrello alla clinica. Qui Fathi Boussof li dispone inizialmente sul «tavolo operatorio» e li esamina con attenzione per valutare l’entità delle «ferite». Se il danno è lieve, Fathi Boussof impugna gli strumenti da lavoro, ricompone, ripara e rimballa il pacco e lo scansiona per garantirne il tracciamento.

Se invece è necessario un intervento maggiore, redige un verbale nel software della Posta per registrare e comunicare il danno. «Nella maggior parte dei casi i pacchi sono bagnati, schiacciati o rovinati, poiché non è stato utilizzato un imballaggio esterno sufficientemente resistente o uno interno adatto (con imbottitura)», spiega. In questi casi, Fathi Boussof seleziona nel software le opzioni «imballaggio insufficiente» o «imballaggio inesistente» e aggiunge al pacco riparato un’etichetta speciale e una lettera di accompagnamento, «Così il destinatario sa che il suo invio è stato sottoposto a riparazione», continua Fathi Boussof.

«La maggior parte dei pacchi danneggiati che arrivano a Daillens contiene bottiglie di vino non correttamente imballate o prive della dicitura ‘Bottiglia di vino’, che permette di identificare prodotti fragili». Le bottiglie contrassegnate in questo modo vengono maneggiate con particolare cura dal personale della Posta e trattate esclusivamente in modo manuale, evitando quindi lo smistamento automatizzato.

Una volta riparati, i pacchi vengono reimmessi nel processo di spartizione per raggiungere «i loro amici». E cosa accade ai pacchi molto danneggiati e impossibili da riparare? Vengono rispediti al mittente, ma questo si verifica molto raramente. «Per fortuna riusciamo a riparare la maggior parte dei pacchi», afferma compiaciuto Fathi Boussof.

Alla ricerca del minimo indizio

Ma la clinica di Daillens non si limita solo a riparare i pacchi. Qui vengono trattati anche quelli che non è stato possibile recapitare alla persona destinataria. Ecco che Fathi Boussof si mette alla ricerca delle informazioni corrette: ad esempio se indirizzo o codice di avviamento postale mancano o sono illeggibili oppure se l’indirizzo del mittente non è stato riportato sull’invio. Con tanto di lente d’ingrandimento, si trasforma in un vero e proprio detective e cerca di risalire all’indirizzo esatto.

In questi casi, determinati addetti del personale sono autorizzati ad aprire un invio per scoprire maggiori informazioni sul mittente. Si tratta di un’eccezione, in quanto la Posta è soggetta al segreto postale e non può conoscere il contenuto degli invii che trasporta. Anche il personale della clinica è quindi tenuto a rispettare la riservatezza per quanto riguarda il contenuto degli invii.

Alla clinica dei pacchi arrivano anche invii danneggiati piuttosto insoliti. Fathi Boussof ricorda: «Due anni fa, ci è arrivato un cartone contenente diverse centinaia di cavallette vive imballate in tubi. L’abbiamo capito subito dal rumore». Per fortuna tutto è bene ciò che finisce bene: Fathi e il suo team sono riusciti a riparare il pacco e a inviarlo al destinatario, non senza segnalare al mittente che i pacchi contenenti animali o insetti sono in linea di principio rigorosamente vietati.

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