Svizzera

Domenica di bocciature a livello cantonale

La bocciatura più sonora, col 71,5% dei no, va al credito che il Canton Lucerna voleva dare alla Guardia Pontificia in Vaticano

Keystone
25 settembre 2022
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Domenica di votazioni cantonali caratterizzata dalla bocciatura di diversi oggetti: dal contributo del Canton Lucerna alla caserma della Guardie svizzere in Vaticano, al voto ai 16enni a Berna, alla cassa malattia gratuita per i figli a Sciaffusa, all’assicurazione dentaria obbligatoria a Neuchâtel.

La bocciatura più sonora – con il 71,5% di "no" – l’ha rimediata un credito di 400’000 franchi che il Canton Lucerna intendeva destinare alla costruzione della nuova caserma della Guardia pontificia svizzera in Vaticano.

Nessuno degli 80 comuni del cantone "cattolico" ha approvato la "donazione al Vaticano", che era combattuta da un referendum lanciato dall’Associazione svizzera dei liberi pensatori e sostenuto da PS, Verdi e Verdi-liberali.

No al voto ai 16enni

Nel canton Berna il 67% dei votanti ha detto "no" all’abbassamento del diritto di votare a livello cantonale e comunale a partire dai 16 anni. Dopo un’analoga bocciatura quattro mesi fa a Zurigo, per il momento solo il canton Glarona, in seguito a una decisione della Landsgemeinde del 2007, concede il diritto di voto ai 16 e 17enni.

A livello federale, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) ha recentemente approvato un’iniziativa parlamentare in tal senso messa in consultazione fino al prossimo 16 dicembre.

Non passa l’azzeramento dei premi ai minorenni

Nel canton Sciaffusa il 64,9% dei votanti ha respinto un’iniziativa dell’Unione sindacale che avrebbe rappresentato una prima in Svizzera: l’azzeramento dei premi di cassa malattia per tutti i minorenni. In caso di approvazione, Cantone e Comuni sarebbero stati chiamati a coprire per intero i premi per i figli fino ai 18 anni, con costi stimati in 8,5 milioni di franchi l’anno.

Non è passata nemmeno l’introduzione di un’assicurazione dentaria obbligatoria nel canton Neuchâtel che ha raccolto il 63,2% di voti contrari. Si tratta del terzo cantone romando a respingere una simile proposta, dopo Vaud nel 2018 e Ginevra un anno dopo.

I consiglieri di Stato restano 7 a Basilea Città

Chiaro "no" anche nel cantone di Basilea Città a un’iniziativa che chiedeva di ridurre i consiglieri di Stato da 7 a 5, respinta dal 60,6% dei votanti. La città-cantone continuerà quindi ad avere anche un Dipartimento presidenziale, con il suo titolare che funge anche da "sindaco".

Bocciatura di strettissima misura nel canton Zurigo per un’iniziativa della Lista alternativa (AL, sinistra alternativa) intitolata "No alle agevolazioni fiscali per i grandi azionisti". Il testo, respinto dal 50,4% dei votanti, chiedeva che gli azionisti con una partecipazione di almeno il 10% in una società dichiarassero al fisco il 70% dei dividendi percepiti (com’è il caso per l’imposta federale diretta) e non il 50% come avviene nel cantone dal 2008.

Alcuni "sì"

Nel canton Vaud è invece stata approvata, con una maggioranza del 65,2%, una modifica della Costituzione che introduce un Consiglio della magistratura chiamato a esercitare – al posto degli attuali organi del Gran Consiglio – la sorveglianza amministrativa e disciplinare sui magistrati. Un analogo Consiglio già esiste nei cantoni romandi e in Ticino.

In Argovia il 64,4% dei votanti ha approvato una modifica costituzionale che introduce la possibilità di eleggere dei supplenti che verrebbero chiamati a sostituire i deputati in Gran Consiglio, in caso di maternità o malattia, per un periodo fra i tre mesi e un anno.

In Appenzello Esterno il 61,2% dei votanti ha approvato una revisione della legge sull’energia che stabilisce che, in caso di sostituzione di un impianto di riscaldamento, almeno il 20% della produzione debba provenire da energie rinnovabili. Erano contrari l’Udc e la lobby del petrolio, che hanno lanciato il referendum.

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