Svizzera

Covid-19, famiglia della prima vittima di Ginevra accusa i medici

Causa per omicidio colposo, i medici avrebbero rifiutato di sottoporre la donna a un tampone anche se era diabetica, sovrappeso e con i sintomi del virus

foto Ti-Press
21 giugno 2020
|

La famiglia della prima vittima di Covid 19 nel cantone Ginevra - una donna di 31 anni - ha intentato una causa contro due medici ginevrini per omicidio colposo. Accusa i medici di aver rifiutato di sottoporre la donna a un tampone anche se era diabetica, sovrappeso e mostrava chiari sintomi del virus.

La procura ginevrina ha già aperto un dossier sul caso a marzo. Tuttavia, la famiglia della vittima ha voluto essere coinvolta nell'inchiesta e apparire come querelante. Lo ha indicato oggi il suo avvocato alla Keystone-ATS, confermando una notizia in questo senso pubblicata dalla "Tribune de Genève". Grazie alla denuncia, l'avvocato ha ora accesso al fascicolo. I due medici accusati non sono stati ancora interrogati.

La donna, che soffriva di tosse persistente, era stata invitata dal datore di lavoro a recarsi al pronto soccorso di un ospedale privato. Secondo i suoi parenti, giunta nella struttura la donna è stata però rimproverata dal medico di turno perché a causa di "una semplice influenza" aveva sovraccaricato i servizi di pronto soccorso. Il medico le aveva prescritto dei farmaci e l'aveva rimandata a casa senza farle un tampone.

Nei giorni successivi le condizioni della donna erano peggiorate. Aveva quindi consultato un altro medico, un generalista, che aveva pronunciato la stessa diagnosi del primo e aveva deciso anch'egli di non sottoporla a un test per il Covid-19. Tre giorni dopo, la donna è morta. È stata la prima delle 290 vittime del canton Ginevra.

Secondo l'avvocato di famiglia, il comportamento dei due medici è "del tutto incomprensibile". All'epoca i fattori di rischio erano già noti. La morte della donna avrebbe potuto essere evitata. I due medici non avevano preso abbastanza sul serio la situazione della paziente e dovranno quindi essere sanzionati.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE