Svizzera

Le aziende licenziano, nonostante il lavoro ridotto

Dall'industria meccanica, all'aviazione, alle imprese editoriali, in atto una vasta riduzione di impieghi

keystone
8 maggio 2020
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Non c'è lavoro ridotto che tenga: non sono poche le grandi aziende svizzere che stanno procedendo a massicce riduzioni di impieghi, sulla scia del coronavirus.

Il gruppo industriale Oerlikon ha annunciato l'intenzione di tagliare circa 800 degli oltre 11'000 posti: un sforbiciata che interessa il comparto trattamento delle superfici, il più importante per l'impresa, che si vedrà ridurre l'organico del 10%. Misura necessaria per il pesante impatto del Covid-19, hanno affermato i vertici.

Un altro colosso industriale, la Georg Fischer di Sciaffusa, ha suscitato forti critiche in Ticino per i tagli operati alla sua filiale Agie. Il gruppo fa anche ricorso in grande stile al lavoro ridotto e il top management si è ridotto i compensi del 10-20%.

Il blocco pressoché totale del trasporto aereo ha messo in ginocchio Swissport: la società zurighese numero uno al mondo nell'assistenza aeroportuale ai velivoli ha già tagliato 10'000 dei suoi 64'000 posti di lavoro totali. Non meno di 40'000 dipendenti sono stati collocati in congedo non retribuito o sono confrontati con altre misure di risparmio.

Swiss Airlines, dal canto suo, ha fatto sapere di non prevedere alcun licenziamento immediato, preferendo utilizzare le fluttuazioni del personale per ridurre la propria forza lavoro. I dipendenti partenti non saranno sostituiti e non verranno prolungati i contratti a termine.

Oltre ai tagli già annunciati, si parla di ulteriori riduzioni di personale presso il gruppo mediatico zurighese TX Group. Stando a Syndicom la società sta pianificando un'importante ristrutturazione, tra cui una fusione organizzativa tra le redazioni del Bund e della Berner Zeitung, nonché fra quelle dei giornali regionali di Zurigo e del Tages-Anzeiger.

Uno scenario simile sembra prendere forma presso l'editore NZZ. Nel mese di giugno la dirigenza del gruppo presenterà al consiglio di amministrazione un programma di risparmio che dovrebbe portare a licenziamenti. Secondo quanto riportato dalla stampa i tagli raggiungerebbero il 10% delle maestranze.

Altre aziende svizzere stanno agendo con maggior cautela nell'esporre i loro collaboratori alle incombenti difficoltà economiche. Ad esempio Clariant ha sospeso il piano, presentato a febbraio, di cancellare tra 500 e 600 posti di lavoro. Il gruppo renano attivo nel settore delle specialità chimiche prevede di riprendere in mano la riorganizzazione in settembre.

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