Svizzera

Un'idea concreta per l'ambiente, da Basilea

Teleriscaldamento senza bruciare nulla e stoccando Co2 lontano dall'atmosfera. È la pirolisi, bellezza

(Keystone)
28 ottobre 2019
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Le aziende industriali di Basilea (Iwb) tra un anno disporranno di un impianto di teleriscaldamento non solo climaticamente neutro, ma persino positivo. A loro dire, una prima svizzera. Sfruttando rifiuti di giardino poco valorizzati sarà prodotto, senza emettere anidride carbonica, calore da distribuire a distanza, ma anche biochar, una sorta di carbone vegetale utile per migliorare la fertilità dei suoli agricoli. Di fatto parte del Co2 atmosferico viene fissato nella terra, spiegano le Iwb.

Senza fuoco

Il cuore del progetto è costituito da un impianto di pirolisi, un processo di decomposizione termochimica di materiali organici ottenuto mediante l'applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno. Se vi fosse ossigeno, come avviene in un camino, il calore provocherebbe una combustione producendo tra l'altro Co2.

Nella fattispecie i materiali organici sono costituiti da resti vegetali con poco legno. Esempi tipici sono l'erba di giardini e di scarpate al margine delle strade. Il processo pirolitico richiede l'applicazione di calore, che le Iwb genereranno con corrente prodotta da fonti rinnovabili, ha detto a Reto Müller, portavoce dell'azienda renana che opera nella distribuzione di energia e acqua nonché nell'infrastruttura di telecomunicazione.

Anche il calore iniettato nel sistema non produce dunque Co2, sottolinea Müller, aggiungendo che per far funzionare l'impianto serve l'energia, prodotta dalle stesse Iwb, generalmente consumata da 30-40 economie domestiche.

La pirolisi produce a sua volta calore, che viene distribuito tramite teleriscaldamento. Dall'inverno 2020-2021 ne sarà generato l'equivalente annuo di 2,7 gigawattora (GWh), pari ai consumi per riscaldamento di circa 300 economie domestiche, indica un comunicato diramato oggi dalle Iwb.

'Carbone' bio

Parallelamente al calore, l'impianto produrrà annualmente 570 tonnellate di biochar, che sarà impiegato in agricoltura, sottraendo dall'atmosfera 1500 tonnellate di Co2. In questo modo, l'anidride carbonica fissata nel "carbone vegetale" viene stoccata nel suolo a lungo termine e non liberata nuovamente nell'atmosfera. Citato nella nota, Peter Baumstark, responsabile del settore Soluzioni energetiche integrate e membro della direzione delle Iwb, insiste sul valore del progetto per il clima: "Con questo impianto avveniristico riusciamo a produrre calore non solo climaticamente neutro, ma persino positivo".

Il comunicato insiste anche sulle qualità del biochar per i suoli: questo materiale infatti immagazzinerebbe acqua, offrirebbe un habitat per importanti microrganismi e fisserebbe sostanze dannose.

Per l'impianto, che sorgerà nel quartiere di Kleinhüningen, nel nord di Basilea, dove si trova il porto, le Iwb investono approssimativamente 5 milioni di franchi. Lo stabilimento sorgerà dove le aziende industriali basilesi dispongono già di infrastrutture. Logisticamente la localizzazione è ideale per la consegna dei rifiuti verdi e per il collegamento alla rete di teleriscaldamento.

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