Svizzera

Un attacco con gas tossico non è escluso

Secondo il direttore del laboratorio di Spiez, il rischio è aumentato negli ultimi anni anche in Svizzera

31 gennaio 2019
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Il pericolo di un attentato con gas tossici in Svizzera è aumentato, seppur lievemente: lo afferma Marc Cadisch, direttore del laboratorio di Spiez (Berna).

"Stimo che il rischio sia basso, ma non uguale a zero", afferma il responsabile dell'istituto della Confederazione che si occupa della protezione Nbc (nucleare, biologica, chimica) in un'intervista pubblicata dalle testate CH-Media come l'Aargauer Zeiutung.

Negli ultimi anni vi sono stati diversi episodi: nel 2017 in Malaysia è stato ucciso il fratello di Kim Jong Un, mentre l'anno scorso a Salisbury è stata avvelenata l'ex spia russa Serghiei Skripal e in Germania è stato a quanto sembra sventato un attentato di matrice islamista.

Secondo Cadisch il pericolo che qualcosa del genere possa succedere in Svizzera è leggermente aumentato. Per questa ragione, "negli scenari che proponiamo alla Confederazione il rischio è stato corretto verso l'alto".

Il 57enne parla anche di un 2018 "pazzo" per il laboratorio da lui diretto. "Siamo stati politicamente strumentalizzati", cosa mai successa finora. Questo in relazione alle analisi effettuate proprio nell'ambito della vicenda Skripal.

Il ministro russo Sergej Lavrov ha parlato di un rapporto segreto con contenuti molto diversi da quello ufficiale dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw): dichiarazioni false, secondo Cadisch. È seguito un attacco cibernetico e in Olanda sono stati identificati quattro agenti russi che volevano andare a Spiez. Il laboratorio ha reagito adattando le misure di sicurezza, che erano peraltro già all'altezza, sottolinea il direttore. 
 

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