Svizzera

Medici, i Cantoni potranno mettere un tetto massimo

Il Consiglio federale ha licenziato il messaggio di modifica della Lamal che sostituirà la moratoria in scadenza alla fine di giugno del prossimo anno

Contingenti invece di una moratoria (Ti-Press)
9 maggio 2018
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La moratoria sull’apertura di studi medici, che scade il 30 giugno 2019, deve lasciare posto a un nuovo sistema di regolamentazione che dà ai singoli Cantoni facoltà di stabilire un numero massimo di medici autorizzati a fatturare a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure. È quanto prevede la revisione della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) licenziata oggi dal Consiglio federale. Il governo ha dovuto rivedere le proprie esigenze al ribasso dopo la procedura di consultazione. Le grandi linee del progetto tuttavia non cambiano. Secondo Alain Berset, che si è espresso in una conferenza stampa a Berna, la riforma permetterà di creare una sicurezza giuridica per tutti gli attori del settore. Più in dettaglio, le autorità cantonali potranno prescrivere autonomamente limiti massimi per specializzazione medica e per determinate regioni. I Cantoni conoscono i bisogni e le specificità locali, da questo punto di vista dare loro maggiori competenze ha senso, ha spiegato Berset. Se i costi per una determinata specializzazione aumentano più della media, le autorità cantonali potranno anche bloccare le autorizzazioni. Questi tetti massimi saranno valevoli per tutti i medici attivi nel settore ambulatoriale, che esercitano in uno studio medico privato o in un ospedale, ha precisato il consigliere federale. Il governo ha anche previsto una serie di restrizioni per i medici provenienti dall’estero, che dovranno conoscere il sistema sanitario svizzero e conoscere la lingua del posto. Sarà previsto un esame. Ne saranno dispensati i dottori che hanno lavorato per tre anni in un’istituzione di perfezionamento svizzera, per esempio in un ospedale cantonale o universitario. Le regolamentazioni sull’apertura di nuovi studi medici ha fatto a lungo discutere il Parlamento negli utili anni. Una moratoria è stata in vigore dal 2001 al 2011. Dopo di che si è constatato l’afflusso di nuovi medici, in particolare dall’estero (il Ticino era uno dei cantoni maggiormente toccati dal fenomeno), con conseguente aumento dei costi della salute. La moratoria era stata quindi reintrodotta nel 2013. Nel dicembre 2015, il Parlamento ha respinto un progetto volto a sancire definitivamente nella legge la gestione strategica delle autorizzazioni. Nel giugno 2016 ha adottato una legge urgente in cui era prevista la proroga, fino all’estate 2019. Inoltre ha incaricato il Consiglio federale di trovare una soluzione duratura per assicurare una copertura medica di qualità che al contempo riuscisse a frenare l’incremento dei costi. La soluzione presentata oggi rischia però di avere vita dura in Parlamento: la destra dello scacchiere politico ha già fatto sapere di respingere la possibilità di dare più potere ai cantoni, soprattutto perché non partecipano ai costi nel sistema ambulatoriale. I partiti borghesi vorrebbero invece una revisione della ripartizione del finanziamento delle cure tra cantoni e casse malattia.

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