Svizzera

Estremismo in grigioverde: calano i casi di jihadismo

Sostanzialmente stabili le segnalazioni per estremismo di destra. In totale nel 2017 al Servizio specializzato sono giunte 42 richieste

Ti-Press
23 aprile 2018
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Delle 42 segnalazioni e richieste di informazioni pervenute nel 2017 al Servizio specializzato per l'estremismo in seno all'esercito (SSEEs), circa due terzi riguardavano presunti indizi di estremismo di destra, mentre il 25% concerneva presunti casi di matrice jihadista. Quest'ultimo dato è in calo rispetto alla tendenza osservata negli ultimi cinque anni.
Lo indica una nota odierna del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), in cui si precisa che il SSEEs è stato chiamato in causa in modo leggermente superiore alla media (42 volte rispetto alle 39,4 nel periodo 2013-2017).

Tuttavia, se il numero di segnalazioni per estremismo di destra è rimasto sostanzialmente stabile (21 come nel 2016), per la prima volta quello di presunti casi di jihadismo è nettamente diminuito (da 15 nel 2016 a 8 lo scorso anno), precisa il comunicato. Nel periodo in rassegna i casi di estremismo etnico-nazionalistico rappresentavano il 9%, mentre non è stato segnalato alcun annuncio in relazione all'estremismo di sinistra.

Guardando all'ultimo anno, non si sono inoltre verificati episodi che mettessero a repentaglio la sicurezza.

In 9 casi il personale dell'esercito ha adottato misure preventive che vanno ad esempio dalla semplice verifica dell'incorporazione militare fino alla sospensione della chiamata e al ritiro cautelare dell'arma, si legge nel rapporto del SSEEs. Per avere un ordine di grandezza, basti pensare che nel 2017 circa 120'000 militari attivi hanno prestato circa 5,5 milioni di giorni di servizio.

Attivo dal 2002, il Servizio specializzato per l'estremismo in seno all'esercito è l'organo centrale e di coordinamento contro qualsiasi forma di estremismo in ambito militare. Sul piano amministrativo è aggregato al Servizio per la lotta al razzismo presso la Segreteria generale del Dipartimento federale dell'interno.

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