I due Paesi sottoscrivono una dichiarazione comune al Wef di Davos. Presente il consigliere federale Schneider-Ammann
Svizzera e Canada rafforzano la cooperazione nel campo della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. I due paesi hanno firmato oggi una dichiarazione comune al Forum economico mondiale (WEF) in corso nella località grigionese di Davos. Doris Leuthard si è dal canto suo impegnata nell’ambito dell’energia, dei trasporti e della digitalizzazione.
La dichiarazione è stata sottoscritta dal consigliere federale Johann Schneider-Ammann e dal ministro canadese dell’innovazione, delle scienze e dello sviluppo economico Navdeep Bains. L’obiettivo è di approfondire la collaborazione bilaterale in tali settori.
"Si tratta di atto importante, che ci dà l’opportunità di rafforzare le capacità innovative e di promuovere il nostro successo nella ricerca", ha affermato Schneider-Ammann in occasione di un incontro con la stampa. L’accordo mira anche ad integrare meglio le donne nei settori della ricerca e dell’innovazione, ha aggiunto.
"È per il futuro dei nostri figli e nipoti, un affare a lungo termine", ha spiegato il liberale-radicale bernese, aggiungendo che questo testo offre prospettive per creare posti di lavoro e coinvolgere tutti. Tra i due paesi esistono già progetti concreti e collaborazioni, in particolare tra università.
Johann Schneider-Ammann ha dedicato la sua giornata a colloqui bilaterali con diversi ministri, tra cui quello francese dell’economia e delle finanze Bruno Le Maire e quello americano del lavoro Alexander Acosta. Quest’ultimo era interessato in particolare al modello svizzero di formazione professionale, ha spiegato Schneider-Ammann.
Per quanto riguarda l’incontro di domani dei consiglieri federali con Donald Trump, Schneider-Ammann ha affermato che è un piacere incontrare il presidente degli Stati Uniti. "Sarà interessante ascoltare le sue spiegazioni sull’apertura dei mercati, perchè credo sia consapevole che ciò sia meglio delle protezioni doganali".
A Davos, Doris Leuthard ha invece dedicato i suoi incontri ai temi energia, trasporti e digitalizzazione. In particolare ha incontrato i ministri dell’energia di Regno Unito, Russia, Svezia e Argentina, come pure il vice primo ministro del Québec Dominique Anglade. La consigliera federale si è anche intrattenuta con alcuni rappresentanti del settore industriale.
Leuthard ha anche lanciato, con il Politecnico federale di Zurigo (ETH), un’iniziativa di mobilità. "La mobilità del futuro è strettamente legata a veicoli autonomi, droni, ’big data’ e alla digitalizzazione", ha dichiarato ai media. Per quanto riguarda i droni, la Svizzera è piuttosto all’avanguardia, ha aggiunto la ministra, citando tra gli esempi la prima mondiale a Lugano del trasporto di sangue e un progetto pilota a Ginevra.
Il WEF è anche stata l’occasione per avviare un’iniziativa tra la Svizzera e il Ruanda. In quest’ultimo paese, i droni possono essere estremamente utili per l’accesso a zone remote o per la cura di colture agricole, ha spiegato la consigliera federale. Il progetto mira a studiare questioni come il problema della responsabilità civile: poiché i droni sono sempre più numerosi, i rischi di incidenti aumentano.
Infine, la ministra si è anche intrattenuta sulla digitalizzazione durante un dibattito a cui ha partecipato anche l’ex vice presidente americano Al Gore.
Ad una domanda dei media relativa all’arrivo oggi a Davos del presidente americano Donald Trump, che ha denunciato l’accordo di Parigi sul clima, la ministra dell’ambiente ha risposto: "È buona cosa che venga, che si spieghi, ma non so se parlerà dell’accordo di Parigi". Leuthard ha sottolineato che 196 paesi hanno aderito a tale accordo e che sono soprattutto gli stati firmatari che hanno molte competenze. "Se gli Stati Uniti continuano a puntare sul petrolio e il carbone perderanno terreno, perchè l’economia non si lascia frenare. Lo sviluppo tecnologico proseguirà".