Svizzera

Almeno la metà del canone per l'informazione: nuova concessione Ssr in consultazione

(Pablo Gianinazzi)
19 dicembre 2017
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In futuro Srg Ssr dovrà utilizzare almeno il 50% dei proventi del canone per l’informazione. È quanto prevede il progetto di nuova concessione inviata oggi in consultazione fino al 12 aprile dal Dipartimento delle comunicazioni (Datec), che getta anche le basi per la per la "migrazione" sul web di Rsi LA2.

In una nota il Datec ricorda che l’attuale concessione scade il 31 dicembre del prossimo anno. La nuova versione sarà in vigore dal primo gennaio 2019 fino a fine 2022, a condizione che la cosiddetta iniziativa "No Billag" ("Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo") venga bocciata. Se dovesse invece venir approvata, il progetto verrebbe abbandonato.

Più in generale, la nuova concessione imporrà alla Ssr requisiti più severi e precisi a livello di servizio pubblico. L’azienda dovrà così maggiormente differenziarsi dalle emittenti commerciali. Dovrà in particolare essere più innovativa e assumere più rischi sul piano creativo, in particolare sui social media. Uno degli obiettivi è conquistare l’interesse del pubblico più giovane.

RSI LA 2 sul web

Per la Svizzera italiana il principale cambiamento sarà la sostituzione dell’emittente Rsi La 2 con un’offerta online, come annunciato un anno fa dalla stessa Ssr. La nuova concessione precisa infatti che l’azienda "può rinunciare a diffondere uno dei due programmi per la regione linguistica italiana" purché l’offerta multimediale sia garantita tramite l’HbbTV.

Nel rapporto esplicativo, il Datec sostiene che nella Svizzera italiana la Ssr ha sempre più difficoltà a "offrire due programmi televisivi e allo stesso tempo produrre un’offerta non lineare che risponda alla rapida evoluzione delle abitudini di fruizione". La soppressione di RSI LA 2 permetterà così di liberare fondi per produzioni proprie supplementari.

Più collaborazione con i privati

La nuova concessione vuole poi anche incitare l’azienda a collaborare maggiormente con i media privati, che potranno utilizzare più facilmente i reportage della Ssr. Quest’ultima sarà così obbligata a mettere a disposizione "a condizioni ragionevoli" versioni brevi di contenuti audiovisivi destinati alla pubblicazione in internet.

La Ssr sarà anche chiamata a stringere collaborazioni con altre emittenti nell’acquisto dei diritti per manifestazioni sportive, film e serie televisive. In questo modo si potrà evitare che i fornitori privati svizzeri vengano svantaggiati a causa delle dimensioni ridotte del mercato.

Maggiore attenzione agli sport minori

Altra novità: per la prima volta la concessione tratta lo sport come "settore indipendente dell’offerta editoriale della Ssr". Questo viene definito "un elemento importante dell’informazione e dell’intrattenimento quotidiano".

La Ssr sarà anche chiamata ad aumentare la copertura degli eventi minori, come la maratona engadinese di sci di fondo o la corsa podistica femminile Frauenlauf di Berna. L’azienda dovrà continuare a trasmettere gli avvenimenti sportivi di "grande importanza sociale". Questi comprendono in particolare le partite della nazionale di calcio e di hockey, le semifinali e le finali dei mondiali e degli europei di calcio, alcuni incontri della finale dei play-off di disco su ghiaccio e altre grandi manifestazioni di atletica, tennis, sci alpino e ciclismo.

Più musica Svizzera

Cambiamenti anche per quel che concerne l’offerta radiofonica. Il progetto di concessione descrive anche il contenuto di ogni emittente. La percentuale di musica svizzera trasmessa dalle tre radio Swiss Pop, Swiss Classic e Swiss Jazz sarà inoltre portata dal 33 al 50%.

La nuova concessione getta anche le basi per l’abbandono della trasmissione analogica tramite il segnale Fm. L’Ufficio federale delle comunicazioni (Ufcom) potrà così consentire alla Ssr di disattivare i relativi trasmettitori se le emittenti radiofoniche interessate potranno essere captate via Dab+ con una qualità sufficiente. (Ats)

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