Svizzera

All'Unione Europea 1,3 miliardi dalle casse svizzere

23 novembre 2017
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La Svizzera vuole versare 1,302 miliardi di franchi all’Unione europea al fine di ridurre le ineguaglianze. Il Consiglio federale ha annunciato oggi lo sblocco del nuovo "miliardo di coesione" in occasione della visita a Berna del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L’annuncio era molto atteso. Il governo aveva già preso la sua decisione la settimana scorsa, ma non ha voluto renderla nota prima delle discussioni con Juncker. Secondo la Berna federale si tratta di una decisione autonoma della Svizzera, ma da molti il tutto è percepito come un gesto di buona volontà nei confronti di Bruxelles per sbloccare diversi dossier.

L’incontro di oggi è stato anche l’occasione per fare il punto sui progressi in corso riguardanti diversi accordi e per valutare possibili future collaborazioni. La venuta di Juncker è stata l’occasione per firmare un’intesa che permette alla Svizzera e all’Ue di collegare i propri sistemi per lo scambio di quote di emissione di CO2 (Emissions Trading System, ETS). Frattanto, ieri a Bruxelles è stato parafato l’accordo che consentirà alle autorità di perseguimento penale di accedere alle informazioni contenute nella banca dati EURODAC, dotata di un sistema automatizzato di riconoscimento delle impronte digitali delle persone che hanno inoltrato una richiesta di asilo negli Stati dello spazio Dublino. L’accordo sugli ostacoli tecnici al commercio era stato invece aggiornato durante l’estate.

Stanno per giungere a una conclusione positiva, la cooperazione scientifica e tecnica tra l’Ufficio federale della sanità pubblica e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), nonché l’aggiornamento dell’accordo sulle assicurazioni. Confermata l’apertura di negoziati concernenti la cooperazione della Svizzera con l’Agenzia ferroviaria europea (ERA) e la sua partecipazione all’Agenzia del sistema globale di navigazione satellitare europeo (GSA). La Svizzera vorrebbe inoltre una rapida soluzione per le questioni ancora aperte in determinati dossier: si tratta di intensificare il coinvolgimento della Confederazione nelle discussioni concernenti il futuro del regolamento di Dublino, di garantire alle autorità svizzere un accesso diretto alla banca dati EUROPOL, di migliorare il funzionamento della cooperazione Schengen nei negoziati di accordi complementari, di ottenere la partecipazione della Svizzera al programma quadro dell’UE "Europa Creativa" e al servizio pubblico regolamentato del programma Galileo, di giungere velocemente a un accordo nel settore della sanità pubblica e di portare avanti i lavori a livello tecnico per il futuro riconoscimento di equivalenze in ambito finanziario (equivalenza delle regolazioni per la Borsa).

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