Il Tribunale amministrativo federale (Taf) ha respinto il ricorso presentato da cinque cantoni universitari che contestavano il contributo attribuito loro dalla Confederazione per il 2012. Vaud, Neuchâtel, Friburgo, Basilea-Città e Basilea-Campagna affermavano di aver "perso" complessivamente 200 milioni di franchi, a causa di un cambiamento nella modalità di pagamento.
Ogni anno, dal 1966, la Confederazione versa ai cantoni universitari sussidi di base per l’esercizio delle loro scuole universitarie. I contributi sono versati sempre nell’anno successivo all’anno di sussidio.
Secondo i cantoni, nel 2012 i sussidi di base sarebbero stati illegalmente sospesi poiché dal 2013 la Confederazione, a causa di un cambiamento nella gestione delle finanze introdotto nel 2012, sarebbe passata da un sistema di pagamento riferito alla situazione anteriore a uno riferito alla situazione attuale.
A seguito della sincronizzazione risultante tra l’anno di sussidio e l’anno di versamento la Confederazione – affermavano i cantoni – avrebbe dovuto versare un ulteriore importo per l’omesso anno di sussidio 2012.
Nel dicembre 2013, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) ha argomentato che dal 1966 la Confederazione ha versato i sussidi di base senza interruzioni, anno dopo anno, e per questo motivo tutti i cantoni hanno ricevuto le quote che spettavano loro, compresi il 2012 e il 2013.
Il Taf arriva alla medesima conclusione e considera che non vi sono mai state inadempienze nel pagamento. Con il versamento effettuato nel 2013, i cantoni in causa – precisa – hanno ricevuto i sussidi di base dovuti non per l’anno 2013, ma per il 2012. Non vi è quindi stata un’interruzione dei sussidi che dovrebbe essere compensata. La sua decisione può ancora essere contestata presso il Tribunale federale.
Sentenza B-605/2014 del 10 novembre 2015