Svizzera

La Ssr conferma il taglio di 250 impieghi 

(© Ti-Press / Samuel Golay)
17 novembre 2015
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Dopo aver analizzato le proposte del personale e del Sindacato svizzero dei massmedia (Ssm), il Comitato direttivo della Ssr ha annunciatodi voler procedere alla soppressione di circa 250 impieghi, come previsto nel suo programma di risparmio. Nel 2016 saranno inoltre congelati gli stipendi. Alcune delle idee del sindacato saranno accolte ed elaborate, mentre altre sono state giudicate difficili da attuare, si legge in una nota.  La Ssr è anche legata ai contratti in corso e deve osservare determinati obblighi in materia di diritto del lavoro, precisa il comunicato. Inoltre, le misure di austerità devono essere attuate rapidamente per evitare un deficit a partire dal 2016. La Ssr ha annunciato in ottobre che dovrà risparmiare 40 milioni di franchi all’anno dal 2016, su un budget di 1,6 miliardi. Secondo l’azienda, tale misura è la conseguenza della decisione del Tribunale federale sull’Iva e dell’aumento della quota del canone destinata alle emittenti regionali. I tagli toccano in particolare l’amministrazione, l’informatica e la produzione. Sono tuttavia inevitabili risparmi anche nei programmi. Il pacchetto di economie riguarda tutte le regioni linguistiche: nella Svizzera tedesca è prevista la soppressione di 102 impieghi a tempo pieno, in Romandia i posti di lavoro interessati dai tagli saranno 74, nella Svizzera italiana 49. Infine, presso la Direzione generale si prevedono 20 posti in meno. Due settimane fa i dipendenti hanno adottato un manifesto nel quale ricordano che «il personale è il capitale più prezioso dell’impresa». Hanno inoltre dato mandato al sindacato Ssm di inasprire i toni in caso di licenziamenti per motivi economici. Per limitare la riduzione di posti di lavoro a un massimo di 250 unità, la Ssr e l’Ssm hanno deciso di comune accordo di congelare gli stipendi per il 2016. La Ssr e il Tpc – la filiale specializzata nella produzione multimediale – hanno infine trovato un’intesa con l’Ssm e l’Associazione dei quadri su un nuovo piano sociale equo, che entrerà in vigore con effetto immediato e scadrà il 31 dicembre 2018. In un comunicato, il sindacato Ssm si dice «molto deluso» dalle decisioni del Comitato direttivo della Ssr e sottolinea che i dipendenti hanno formulato oltre 400 proposte alternative.

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