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‘La fiducia c’è: è il Lugano la testa di serie dei play-in’

L’inciampo con il Rapperswil non scalfisce l’ottimismo bianconero in vista del doppio derby. Luca Gianinazzi: ‘Sappiamo cosa fare per arrivare ai playoff’

Arcobello, autore della seconda rete. ‘Il secondo tempo è l’esempio di come vogliamo giocare’
(Ti-Press/Clericetti)
5 marzo 2024
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Lugano – Al netto dell’intenzione di evitare gli infortuni e un lineup alquanto sperimentale, i bianconeri hanno dimostrato una buona attitudine contro il Rapperswil perlomeno nel secondo tempo. Nel terzo tempo non è più arrivato il pareggio, ma in fondo, per stavolta, il risultato era l’ultima cosa a contare. La prova generale in vista dei play-in lascia dunque i bianconeri con sensazioni tutto sommato più positive che negative, anche perché l’impressione è che Fazzini e compagni non abbiano dato fondo alle energie, nascondendosi un po’, in attesa della fase decisiva della stagione: «Penso che anche il terzo periodo sia stato buono, abbiamo avuto le occasioni, ma non siamo riusciti a segnare – commenta Mark Arcobello –. Il secondo tempo è l’esempio di come vogliamo giocare, non dimentichiamo che stavamo giocando contro una squadra molto rilassata. Ovviamente non siamo entrati sul ghiaccio pensando a non farci male, ma sicuramente non aver subito infortuni è una buona cosa».

Ai play-in arrivate però da tre sconfitte consecutive (e tredici reti subite, escludendo quelle a porta vuota), è un problema? «La fiducia c’è, siamo la testa di serie dei play-in e non è questa sconfitta a cambiare la situazione. Abbiamo inoltre l’esperienza derivante dai preplayoff delle ultime due stagioni, sappiamo cosa fare in queste serie corte. Sicuramente un po’ di rabbia per aver mancato i quarti di finale diretti c’è, ma è inutile guardare indietro».

Intanto nella giornata di ieri la società bianconera ha annunciato l’arrivo in licenza B da Sierre del difensore Maxime Montandon e degli attaccanti Arnaud Montandon e Jordann Bougro. «Sarà facile integrarli, arrivano con l’entusiasmo per la chiamata in National League e sono pronti a dare una mano laddove ce ne sarà bisogno, senza pretese», osserva coach Gianinazzi.

Ora testa a un derby, che vede i bianconeri più forti sulla carta, ma reduci da un finale di regular season più complicato. In questo senso sarà già molto indicativo il primo incontro di giovedì: un successo bianconero ad Ambrì metterebbe i leventinesi in una situazione molto complicata in vista del ritorno. Tuttavia un successo dei padroni di casa obbligherebbe il Lugano a una rimonta casalinga, con una pressione non indifferente. «L’obiettivo ora è fare il clic mentale. Non possiamo nascondere che dopo esserci rimasti così a lungo, siamo un po’ frustrati e delusi per non aver concluso tra i primi sei. Abbiamo però ancora la possibilità di qualificarci per i playoff, cosa che era il nostro primo obiettivo, quindi possiamo rimanere ottimisti. Per ritrovare entusiasmo non c’è di meglio del derby. Il vantaggio per le due squadre è inoltre di avere ancora due vite a disposizione».

Tennyson si è messo in luce segnando un gol e contribuendo offensivamente, Fatton non ha particolari colpe, mentre hanno forse perso un’occasione per guadagnarsi una maglia da titolare LaLeggia, Kempe e Hausheer. «Volevamo far sì che anche chi ultimamente ha giocato poco ricevesse ghiaccio in prossimità della fase decisiva e far riposare alcuni altri giocatori. Era inoltre l’occasione ideale per inserire Tennyson».

La formula ad andata e ritorno prevede l’andata giovedì in Leventina e il ritorno alla Cornèr Arena sabato. «Vogliamo cercare di capire se c’è un modo di interpretare la sfida migliore di un altro. Ma come l’anno scorso con due vittorie siamo nei playoff e sappiamo di essere capaci di conquistarle. Avere il ritorno in casa penso sia studiato soprattutto per l’overtime, ma arrivati a quel punto non so se sia un vantaggio o meno».

L’annotazione

Un tracollo impietoso

‘Chi vince festeggia, chi perde spiega’, recita un celebre detto sportivo. Il Lugano non ha perso, per carità, per il momento ha solo intrapreso una deviazione di percorso. Tuttavia è innegabile che dopo essersi ritrovati al quinto posto a tre giornate dal termine, per i bianconeri, dover passare dai play-in è un piccolo smacco. Ed è facile individuare dove il Lugano abbia perso quei punticini che lo separano da Berna e Davos: nelle situazioni di powerplay. Da inizio 2024 gli uomini di Gianinazzi si sono infatti ritrovati cinquantasei volte con l’uomo in più sul ghiaccio (fanno all’incirca due partite intere), ma sono riusciti ad andare a segno la miseria di tre volte, per una percentuale di riuscita del 5,4% in questo periodo e subendo pure due shorthand. E pensare che in precedenza veleggiavano sopra al 20% di riuscita. Soltanto le assenze non possono certo spiegare un tale tracollo.

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