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L'Ambrì che cresce. ‘Ma non stiamo ancora raccogliendo i frutti’

I biancoblù attesi da una settimana fondamentale dopo essere tornati con un solo punto da Zugo, dove avrebbero meritato di vincere. ‘Ce la siamo giocata’

Trascinati da uno Spacek in grande spolvero
(Keystone)
29 gennaio 2024
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Capita, a volte, di sentirsi pervasi da una spiacevole sensazione di ingiustizia, chiedendosi perché mai le cose non debbano andare come uno vorrebbe. Ecco, è probabilmente con quello spirito che, sabato a Zugo, i biancoblù di Luca Cereda rimettono piede sul bus che li riaccompagna in Ticino. Al termine di una partita magari non perfetta dall’inizio alla fine, ma indubbiamente davvero ben giocata da un Ambrì che non meriterebbe di perdere. E senz’altro non in quel modo. In una partita resuscitata quasi all’ultimo da un gol (e che gol!) di un ticinese, oltretutto, quel Dario Simion che appena qualche secondo dopo che Tangnes s’è deciso a togliere il portiere, riapre in extremis una partita che per il pubblico della BossardArena era passata dal bianco al nero in quattro minuti scarsi. Tanti, infatti, ne passano tra lo strameritato 1-1 firmato al 46’19’’ da uno Spacek in formato extralusso (in serata di grazia al punto tale da permettersi persino un sorriso, dopo uno scambio di sguardi con l’altro grande protagonista del match, Leonardo Genoni) e il secondo gol biancoblù, caduto al 50’11’’ dopo la geniale triangolazione tutta ‘di prima’ sull’asse Bürgler-Pestoni-Kneubuheler.

A giudicare da ciò che sta capitando sul ghiaccio, in una partita in crescendo dopo le poche emozioni in avvio, doveva essere quello il gol-partita. Anche perché, ringalluzziti dall’improvviso capovolgimento di situazione, Grassi e compagni da lì in poi fanno tutto giusto o quasi, gestendo prima brillantemente il difficile momento in inferiorità numerica per l’ostruzione fischiata a Zwerger al 54esimo, e poi lavorando a tutta pista per mettere pressione sullo Zugo, così da impedirgli di avvicinarsi dalle parti di Juvonen. Fino al 2-2 di Simion, appunto, a 1’09’’ dalla terza sirena, rete improvvisa quanto inattesa. «Peccato, perché ce la siamo giocata, e soprattutto nel terzo tempo abbiamo mostrato un ottimo hockey – dice a caldo, ai microfoni di Rsi, capitan Daniele Grassi –. Tuttavia, ogni tanto capita che le cose vadano in questo modo. Con un solo punto non possiamo essere soddisfatti, naturalmente, ma ora voltiamo pagina perché martedì c’è un’altra partita importante».

Alla fine, sulla pista dei terzi della classe i ragazzi di Luca Cereda guadagnano pur sempre un punto, ma avrebbero benissimo potuti essere due (se non tre, appunto). Peccato soprattutto per quell’infruttuoso minuto abbondante a 4 contro 3 in chiusura di prolungamento, dopo che Genoni manda gambe all’aria Spacek, e soprattutto per quei due clamorosi pali che gridano vendetta, colpiti prima da Heed e poi da Virtanen in occasione dei tiri di rigore. «Sentiamo che stiamo crescendo – aggiunge Daniele Grassi –, tuttavia non stiamo ancora raccogliendo i frutti del nostro lavoro, nel senso che nelle ultime due settimane non abbiamo ottenuto abbastanza. Adesso però ci sono Ajoie (domani, ndr) e Langnau (venerdì, ndr), e arriveremo all’appuntamento decisi a ottenere i tre punti».

Infatti, quella appena iniziata è una settimana a dir poco fondamentale per i ragazzi di Luca Cereda, a poco più di un mese dall’inizio della post season e una situazione di classifica più che mai incerta. E se è vero che il nono in classifica, il Davos, ora è solo tre punti più avanti, il Langnau (undicesimo) è ancora due punti dietro, dopo la sconfitta di ieri sera nel derby con il Bienne, che ha messo fine alla miniserie di tre successi consecutivi dei Tigrotti. Rispetto agli uomini di Thierry Paterlini i biancoblù hanno pur sempre due partite da recuperare, ma vista la situazione Grassi e compagni per prima cosa dovranno guardarsi alle spalle, anche se sul piano delle prospettive, alla luce di quanto visto sia sabato a Zugo, sia venerdì nel derby (ma anche nel pur infruttuoso doppio turno della settimana prima col Bienne) lo staff tecnico biancoblù non può che essere ben più ottimista di quanto non lo fosse soltanto una decina di giorni fa. C.S.

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