Hockey

Mosimann: "Volevo saltare all'infinito e toccare il cielo"

Le parole di Rizzello, Geyer e Mosimann dopo la promozione del Rappi. Tra lacrime di gioia e quasi incredulità

Keystone
26 aprile 2018
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Tre anni or sono aveva vissuto l’amara relegazione, adesso Antonio Rizzello si gode una sorta di rivincita con la promozione. “È incredibile, non trovo nemmeno le parole, ma non la vedo come una rivincita. La retrocessione di allora fu meritata, lo stesso vale per questo ritorno nella massima lega”, afferma il 33enne, una delle figure di culto del Rapperswil. “È stata una serie durissima, dopo un buon inizio siamo andati in difficoltà, anche perché il Kloten ha fatto qualche correttivo e ha trovato le contromisure. Siamo però stati bravi a reagire quando ci siamo ritrovati in ritardo per 3-2 nella serie. La rete decisiva? Sono saltato in aria con le ultime forze che mi sono rimaste in corpo, si è trattato di un momento praticamente non narrabile, quasi non ci credevo. È l’anno più bello della mia carriera: abbiamo vinto la Coppa, il campionato e ora è arrivata la promozione. Questa squadra è fortissima, siamo come una grande famiglia”, conclude il capitano quasi in lacrime.

Cyrill Geyer, eroe di 1000 battaglie e vera icona sangallese, termina la carriera nel migliore dei modi. “Incredibile, che entusiasmo! I nostri tifosi ci hanno incitato per tutta la stagione. Mi mancano le parole. È la cosa più bella che poteva accadere, un ricordo indelebile, mi resterà per tutta la vita. È stato come un viaggio su di un ottovolante, pieno di emozioni, adrenalina, discese e salite”. Per il difensore, che ha concluso la sua 16esima stagione consecutiva nelle fila dei Lakers, erano le ultime pattinate da professionista. “Ogni tanto nelle pause tra un tempo e l’altro e poi in panchina mentre aspettavo il mio turno per entrare sul ghiaccio ci pensavo”. Già tre anni or sono, dopo la relegazione, il 37enne Geyer aveva annunciato il ritiro, ma poi tornò sui suoi passi. “Sì, ma stavolta è veramente finita, lavorerò in futuro nel settore giovanile del Rapperswil in qualità di allenatore”. Il suo numero 6 dovrebbe inoltre venir ritirato. Sarebbe una prima per la società sangallese. Mai un numero era stato finora ritirato.

Jan Mosimann ha realizzato il gol decisivo al 77’10’’ dell’overtime. “Semplicemente indescrivibile. Che sensazione di sollievo aver raggiunto l’obiettivo. Quando ho segnato non ho più capito nulla, avrei voluto saltare all’infinito sino a toccare il cielo”. Con la rete dell'estasi Mosimann è ormai diventato una leggenda in quel di Rapperswil, a quando una “Mosimannstrasse” o una Mosimannplatz” nella città sangallese? L’ala ride di gusto. “No dai, è l’impresa di un intero gruppo, ma sono felicissimo di aver contribuito a questa cavalcata”. I precedenti due overtime di questo spareggio disputati in trasferta i Lakers gli avevano persi dopo battaglie epiche. Uno al terzo overtime dopo 103', un altro su errore di Nyffeler dopo essere stati in vantaggio sino a 49'' dal 60'. “È vero, ma non abbiamo avuto paura, dubbi o timori di dover affrontare un nuovo supplementare, anche perché il pensiero non è andato al passato, ci siamo esclusivamente concentrati sul presente”.  

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