CICLISMO

Le Foglie morte, l'ultima passerella di Thibaut Pinot

Sabato, lo scalatore francese metterà fine alla carriera dopo il Giro di Lombardia, da lui vinto nel 2018: ‘Non potevo scegliere strade più belle’

Thibaut Pinot e il Tour, un grande amore non sempre ricambiato
2 ottobre 2023
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Le Foglie morte di un autunno che ancora non c’è, faranno calare il sipario su una stagione dominata dalla Jumbo-Visma (Giro con Roglic, Tour con Vingegaard, Vuelta con Kuss) e da Mathieu van der Poel (Sanremo, Roubaix, Mondiale), con qualche incursione dei grandi nomi del ciclismo moderno (Pogacar al Fiandre, Evenepoel alla Liegi). Domenica, il Giro di Lombardia decreterà il vincitore dell’ultimo Monumento stagionale, poi chi vorrà sarà libero di prendersi qualche settimana di riposo prima di ricominciare a pedalare, in pieno inverno, per preparare il 2024.

C’è anche chi, però, di questi pensieri non ne avrà, perché a gennaio non staccherà la licenza per i dodici mesi seguenti. Greg van Avermaet, Peter Sagan e Thibaut Pinot, ad esempio, hanno deciso di appendere la bicicletta al chiodo, dopo una carriera di tutto rispetto: un oro olimpico (2016) e una Roubaix (2017) per il belga, tre Mondiali (2015-17), un Fiandre (2016), una Roubaix (2018) e sette maglie verdi al Tour de France per lo slovacco, un Lombardia (2018) e un podio al Tour (2014) per il francese. Dei tre, Pinot è senza dubbio quello che ha raccolto di meno in proporzione al suo talento. Scalatore puro, il transalpino, nato a un centinaio di chilometri da Basilea, ha spesso dovuto fare i conti anche con la sfortuna, come nel 2019 quando era stato costretto ad abbandonare, per un colpo a un ginocchio, un Tour de France che sembrava in grado di potersi aggiudicare. Le immagini del suo ritiro in lacrime avevano fatto il giro del mondo.

Sabato, Pinot disputerà l’ultima gara di 14 anni da professionista. E, non a caso, per l’inchino con il quale uscirà di scena, ha scelto la Classica delle foglie morte… «Il Lombardia rimarrà senza dubbio il mio successo più importante. Ed è pure la corsa più bella dell’anno. Dire addio su quelle strade, non potrei chiedere di meglio».

Come avevano fatto in occasione del Tour de France su una salita dei Vosgi, i tifosi del campione francese, riuniti nel Collectif Ultras Pinot, si sposteranno in massa dalla Francia fin sulle strade che separano Como da Bergamo, per creare una “curva Pinot”, proprio come quella davanti alla quale il transalpino era transitato in solitaria al TdF… «Non credevo che l’emozione sarebbe stata tanto forte. Forse sarà la stessa cosa anche al Lombardia, mi lascerò trasportare dal momento». Un'emozione che in luglio aveva colto anche Marc Madiot, patron della Groupama… «È una pagina di vita della squadra che passa ai posteri, la fine di un’epoca».

Sarà difficile che Pinot possa transitare in solitaria davanti ai suoi tifosi. Al Lombardia, la concorrenza sarà molto elevata, con Remco Evenepoel, Primoz Roglic e Tadej Pogacar, quest’ultimo alla caccia del triplete dopo i successi del 2021 e 2022. Senza dimenticare che il finale di carriera del francese non è stato dei più tranquilli, con i ritiri per caduta al Tour de Poitou-Charentes e per malattia al Giro del Lussemburgo… «Le ultime settimane sono state complicate, prima la caduta, poi un virus intestinale che mi ha debilitato. Ritrovare la forma è tutt’altro che facile, ma spero di esserci riuscito per quest’ultima settimana della mia carriera». Dopo aver disputato lunedì la Coppa Bernocchi, martedì sarà al via della Tre valli varesine, ultimi due appuntamenti di preparazione prima del Lombardia di sabato.

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