Calcio

Ricorso vinto dalla Superlega: fine del dominio di Fifa e Uefa

La Corte europea ha dato ragione alla nuova competizione per club. ‘Abuso di posizione dominante da parte di Fifa e Uefa’

Il presidente della Fifa Infantino e l’omologo Uefa Ceferin con il presidente turco Erdogan alla finale di Champions League a Istanbul lo scorso giugno
(Keystone)

La Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue) si è espressa a favore della Superlega Europea, sottolineando che esiste un abuso di potere dominante da parte dell'Unione delle federazioni calcistiche europee (Uefa) e della Federazione internazionale di calcio (Fifa) che esercitano un monopolio.

Secondo la Corte, l'Uefa non può esercitare un dominio sul calcio e sarebbe legale creare una competizione parallela gestita dai club. «Le norme Fifa e Uefa sull'approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell'Ue. Sono contrari alla bassa concorrenza e alla libera prestazione dei servizi», ha spiegato la Corte nella Sentenza C-333/21 sulla Superlega.

«Le norme Fifa e Uefa che subordinano alla loro previa approvazione qualsiasi nuovo progetto calcistico interclub, come la Super League, e vietano ai club e ai giocatori di giocare in tali competizioni, sono illegali. Non esiste un quadro normativo per le norme Fifa e Uefa che garantiscano che siano trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate. Allo stesso modo, le norme che attribuiscono alla Fifa e all'Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti relativi a tali competizioni sono tali da restringere la concorrenza, data l'importanza per i consumatori dei media e i telespettatori nella Comunità europea».

La Fifa e l'Uefa "sono associazioni di diritto privato con sede in Svizzera. Il loro obiettivo è promuovere e definire il quadro per il calcio a livello mondiale ed europeo. Hanno adottato norme che conferiscono loro il potere di approvare le competizioni calcistiche interclub in Europa e di sfruttare i vari diritti mediatici relativi a tali competizioni".

Un gruppo di dodici squadre di calcio europee, che agiscono attraverso la società spagnola European Superleague Company ha deciso di avviare un nuovo progetto di competizione calcistica, la Super League. Fifa e Uefa si sono opposte al progetto, minacciando di imporre sanzioni ai club e ai giocatori che dovessero partecipare.

La European Superleague Company ha intentato un'azione contro la Fifa e l'Uefa dinanzi al Tribunale commerciale di Madrid (Spagna), sostenendo che le loro norme sull'approvazione delle competizioni e sullo sfruttamento dei diritti dei media sono contrarie alla legge.

Avendo alcuni dubbi in merito in relazione, tra l'altro, al fatto che Fifa e Uefa detengono un monopolio su tale mercato, il giudice spagnolo ha sottoposto alcune questioni alla Corte di giustizia, spiega la Corte che "rileva che l'organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono, evidentemente, attività economiche. Devono quindi rispettare le regole della concorrenza e rispettare le libertà di movimento, anche se il valore economico dello sport presenta alcune caratteristiche specifiche, come l'esistenza di associazioni dotate di determinati poteri di regolamentazione e controllo e il potere di imporre sanzioni. La Corte rileva inoltre che, parallelamente a tali competenze, anche la Fifa e l'Uefa si organizzano competizioni calcistiche".

La Corte dichiara poi che, "quando un'impresa in posizione dominante ha il potere di determinare le condizioni alle quali imprese potenzialmente concorrenti possono accedere al mercato, tale potere, tenuto conto del rischio di conflitto di interessi che dà luogo a tale potere, deve essere soggetto a criteri utili per garantire che siano trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Tuttavia, i poteri della Fifa e dell'Uefa non sono soggetti a nessuno di questi criteri. La Fifa e l'Uefa stanno quindi abusando di una posizione dominante".

"Inoltre, data la loro natura arbitraria, le loro norme in materia di approvazione, controllo e sanzioni devono essere considerate restrizioni ingiustificate alla libera prestazione dei servizi. Ciò non significa che una competizione come il progetto della Superlega debba necessariamente essere approvata. La Corte, interpellata in generale sulle regole Fifa e Uefa, nella sua sentenza non si pronuncia su quello specifico progetto".

Parallelamente, la Corte osserva che "le norme Fifa e Uefa relative allo sfruttamento dei diritti mediatici sono tali da arrecare danno ai club calcistici europei, a tutte le società operanti nei mercati dei media e, in ultima analisi, ai consumatori e ai telespettatori, impedendo loro di godere di nuove e potenzialmente innovative Competizioni interessanti, spetta però al Tribunale di commercio, verificare se tali regole possano comunque avvantaggiare diversi attori del calcio, ad esempio garantendo in modo solidale la redistribuzione dei profitti generati da queste serate".

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