Calcio

Niente scherzetto di Halloween, Acb eliminato agli ottavi

Una prestazione semplicemente da applausi non è bastata alla compagine di Benavente, inchinatasi solo ai supplementari al cospetto del più quotato Zurigo

(Ti-Press/F.Agosta)
31 ottobre 2023
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Fra zucche intagliate e fantasmini ciondolanti, l’Acb è riuscito a impossessarsi dello spirito combattivo di qualche divinità celtica e causare parecchi batticuori allo Zurigo. Non a ultimare il classico scherzetto di Halloween. La notte più tenebrosa dell’anno ha mostrato un Bellinzona capace di fronteggiare alla pari la ben più quotata capolista del massimo campionato rossocrociato, impostasi solo 1-0 ai supplementari. Un risultato condizionato da un ‘pizzico’ di sfortuna (dalla cosiddetta mala suerte), ma di buon auspicio in ottica campionato. I sopracenerini hanno dunque concluso la propria esperienza in Coppa Svizzera agli ottavi. E non assaporando un succulento dolcetto, una caramella.

Il Comunale è stato abbellito dalla splendida cornice dei tifosi zurighesi, accorsi in massa (circa mille unità), ma anche il caldo pubblico di casa non si è risparmiato. Sceso in campo alla perfezione, serrando ogni spazio, l’Acb ha cercato di sferrare il colpo in accelerazione grazie all’ex di turno Seiler. Nelle battute iniziali la squadra di Henriksen, che ha preferito rinunciare ad alcuni titolari, non è comunque parsa imprimere un ritmo indemoniato... Anzi. L’antitesi di tutto ciò. Tosetti e colleghi hanno invece congelato il gioco, evitando (quasi sempre) di esporsi in modo azzardato. E, infatti, complice l’attenta guardia di Rodrigues e Sauter, l’Fcz ha raramente fatto valere la differenza di categoria. I sopracenerini hanno però abbassato il baricentro concedendo più metri allo Zurigo, capace viepiù di incrementare l’intensità e incappare in meno errori. Un momento di circoscritta difficoltà subito captato dalla tifoseria dell’impianto della capitale, ritornata a incitare a gran voce i propri beniamini. La ciurma di Benavente si è allora resa minacciosa dalle parti di Brecher: Alounga è stato abile a rubare la sfera alla difesa ospite, ma non altrettanto nella conclusione - finita sopra la traversa.

Nella ripresa la compagine svizzerocentrale ha chiamato in più occasioni agli straordinari il sempre presente Iacobucci. E, così, il 32enne ha chiesto ai propri compagni di rimanere calmi. Di non lasciarsi sopraffare dal panico e rallentare il gioco. Lo Zurigo ha però cambiato faccia, continuando ad ‘accerchiare’ la trequarti sopracenerina e colpendo la traversa sulla capocciata di Afriyie. Col passare dei minuti l’inquietudine ospite è aumentata, eppure la sofferenza in casa Bellinzona non è diminuita; forse a corto di energie o in debito di ossigeno, l’Acb ha sì faticato a conservare la sfera in zona offensiva senza essere mai veramente in affanno. Da evidenziare ormai nei recuperi, l’eccellente intervento di Rodrigues sulla linea di porta a negare la soddisfazione personale a Okita. Nei primi minuti dei supplementari, ecco dunque cadere la rete del vantaggio dello Zurigo. Un’azione piuttosto rocambolesca: cross, spallata (nefasta) proprio del ‘salvatore’ di serata e la sfera che si arresta nell’area piccola, permettendo questa volta all’attaccante congolese di ribattere facilmente alle spalle del portiere. La risposta granata non è comunque tardata grazie alla staffilata di Seiler, arpionata sull’incrocio dei pali da Brecher. Nemmeno (qualche) interessante spunto di Manis e Dieye è riuscito a riequilibrare la contesa, rimandando il verdetto ai calci di rigore in un finale alquanto thriller. Il cuore e la forza di volontà del Bellinzona non sono bastati, ma la tifoseria di fede granata non ha mancato di rendere omaggio alla propria squadra. Una squadra mai doma anche in panchina, rimasta tutta in piedi sino alla fine.

‘Ecco finalmente una squadra’

Una soddisfazione, condita da un pizzico di rammarico, condivisa appieno da Dragan Mihajlovic. «Siamo rimasti in partita fino ai supplementari: bisogna prendere atto della forza dei nostri rivali, ma abbiamo comunque avuto delle bellissime occasioni. È un peccato». Il Bellinzona esce dalla Coppa a testa alta, altissima. «Sì, finalmente siamo riusciti a mostrare a tutti di essere veramente una grande squadra. Ne sono parecchio felice! Questa è la mentalità necessaria; l’alchimia fra di noi è sempre più salda. Stiamo lavorando in modo ideale». Uno spirito di sacrificio fonte del cambio di tendenza. Non è infatti una coincidenza «se nelle ultime 5 partite non abbiamo conosciuto la parola sconfitta. Cerchiamo di migliorare e crescere, alzando sempre di più il livello. Ma bisogna continuare su questa strada». Il 32enne è rimasto qualche istante a chiacchierare in compagnia dell’amico Antonio Marchesano. «È stata una lotta - ha spiegato il centrocampista -, ma alla fine conta solo il passaggio del turno. In Coppa qualcuno è sempre pronto a fare lo sgambetto... Nella ripresa abbiamo preso le redini dell’incontro, creandoci alcune buone occasioni. Era indispensabile rimanere pazienti, la nostra maggiore qualità sarebbe uscita». L’ex Bellinzona ha vissuto una serata particolare, calcando nuovamente l’erba del Comunale. «È sempre fantastico giocare circondato dalla famiglia, conosco sia Dragan che Matteo».

Bellinzona - Zurigo (0-0) 0-1 d.s.
Reti
: 93’ Okita 0-1
Bellinzona: Iacobucci; Lamy, Rodrigues, Sauter, Mihajlovic; Mahmoud (86‘ Centinaro), Seiler (100’ Manis), Tosetti (86‘ Dieye), Chacón (77’ Pugliese); Alounga (66‘ Dixon), Samba (66’ Pollero)
Zurigo: Brecher; Kamberi, Katic, Wallner (118‘ Kryeziu); Guerrero, Condè (100’ Hornschuh), Krasniqi (66‘ Matthew), Boranijasevic (74’ Marchesano); Oko-Flex (66‘ Okita), Conceicao, Afriyie (100’ Rohner)
Arbitro: Tschudi
Note: 2'540 spettatori. Ammoniti: 62’ Boranijasevic, 85‘ Mahmoud, 92’ Centinaro, 117‘ Conceicao, 120’ Marchesano. Zurigo senza Daprelà (infortunato)

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