CALCIO

Dall'esordio con il Barça, al trionfo di San Siro

Sul palcoscenico europeo il Lugano ha disputato 32 partite (a Natale si arriverà a 40). Giovedì l'Union Saint-Gilloise sarà il primo avversario belga

Con Mattia Bottani, Jonathan Sabbatini è l’unico superstite delle due fasi a gironi di Europa League
22 agosto 2023
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Giovedì sera al Lotto Park di Anderlecht, contro l’Union Saint-Gilloise, il Lugano di Mattia Croci-Torti disputerà la 33esima partita internazionale, nella speranza di gettare le basi per l’accesso alla fase a gironi di Europa League, accesso che andrà poi certificato una settimana più tardi allo Stade de Genève.

Nelle 32 partite sin qui disputate, spalmate su un lasso di tempo di 55 anni, i bianconeri non hanno mai dovuto affrontare una compagine belga, ma si sono rivolti nove volte a Est (Beer Sheva in due occasioni, Dinamo Kiev, Steaua Bucarest, Viktoria Plzen, Shakhtar Donetsk, Slavia Praga, Legia Varsavia, Neman Grodno, Ventspils) e le altre sei all’Ovest (Barcellona, Real Madrid, Inter, Jeunesse Esch, Fc Copenaghen, Malmö). Il bilancio è ovviamente deficitario, con 5 vittorie, 3 pareggi e 12 sconfitte nelle 20 partite a eliminazione diretta, mentre è andata meglio nelle due fasi a gironi disputate in Europa League nel 2017-18 e nel 2019-20. In particolare la prima, nella quale la squadra allora diretta da Pier Tami aveva sfiorato l’accesso ai sedicesimi di finale, rimanendo esclusa dalle migliori 32 per un sol punto, quello che l’aveva relegata alle spalle dello Steaua Bucarest. I 9 punti in classifica erano stati il frutto dei successi contro Viktoria Plzen e Beer Sheva in casa (si fa per dire, si giocava alla Swissporarena di Lucerna) e Steaua in trasferta. In quell’edizione erano andati in rete Bottani (2), Carlinhos (2), Mariani, Gerndt, Daprelà, Vecsei, reti alle quali si era aggiunto l’autogol di Tzedek (Beer Sheva). Di quella squadra, in rosa non rimangono che due giocatori: l'inossidabile Jonathan Sabbatini e l'altrettanto fedelissimo Mattia Bottani.

Il secondo e sin qui ultimo appuntamento con la fase a gironi aveva regalato meno soddisfazioni, con il quarto posto di gruppo a quota 3 punti, raggranellati grazie ad altrettanti pareggi, due 0-0 a San Gallo contro Dinamo Kiev e Malmö, e un 1-1 in trasferta in Ucraina. Quell’anno i bianconeri erano stati protagonisti di buone prestazioni difensive, peccando tuttavia sul fronte offensivo, dove in sei partite avevano realizzato soltanto due reti, con Gerndt a Malmö e con Aratore a Kiev. Anche di quel gruppo, diretto da Fabio Celestini, gli unici superstiti sono i soliti due: Sabbatini e Bottani.

Un anno fa il Lugano aveva iniziato ad annusare la Conference League, l’ultima nata in casa Uefa, competizione nella cui fase a gironi è già sicuro di essere dirottato anche nel caso in cui dovesse uscire sconfitto dalla doppia sfida con l’Union Saint-Gilloise. Nel terzo turno preliminare, i bianconeri erano stati superati due volte dal Beer Sheva (0-2 a Cornaredo, 1-3 in Israele, con rete di Doumbia).

Prima il Barça, poi il Real

La storia bianconera in Europa è puntellata anche da avversari di prestigio, a partire da quel Barcellona che il 2 ottobre 1968 a Cornaredo, nel primo turno di Coppa delle Coppe, aveva tenuto a battesimo la compagine di Prosperi, Luttrop e Brenna. Il Lugano era uscito sconfitto 1-0, ma si era piegato soltanto dopo 76’. Due settimane più tardi al Camp Nou aveva resistito fino al 75’, per poi incassare tre reti nell’ultimo quarto d’ora.

La Coppa delle Coppe, il Lugano l’aveva frequentata anche nella stagione 1993-94, ancora una volta al cospetto di un grande del calcio spagnolo, il Real Madrid: dopo il 3-0 del 14 settembre al Santiago Bernabeu (reti di Dubovsky, Michel e autorete di Walter Fernandez), era giunto l’1-3 del Letzigrund, firmato da Hierro e Zamorano (doppietta), con il momentaneo pareggio di Subiat.

L'impresa di San Siro

Nella bacheca del Lugano, accanto a tanti gagliardetti di squadre che hanno scritto la storia del calcio internazionale, fa bella mostra di sé anche uno scalpo, quello dell’Inter, buttato fuori al primo turno di Coppa Uefa nella stagione 1995-96. Eroe della doppia sfida fu Edo Carrasco, autore a Cornaredo del gol del pareggio su corner (dopo il vantaggio nerazzurro firmato da Roberto Carlos) e a San Siro di quello della vittoria, su calcio di punizione a cinque minuti dal termine. Un trionfo al quale seguì, nel secondo turno, la doppia sconfitta con lo Slavia Praga (1-2 e 1-0).

Per quanto riguarda la Champions League, il Lugano le ha reso visita in una sola occasione, al secondo turno preliminare dell’edizione 2001-02, quando la compagine di Roberto Morinini aveva affrontato i campioni ucraini dello Shakhtar Donetsk, con una chiara sconfitta in trasferta (3-0) e un successo a Cornaredo (2-1, reti di Alain Gaspoz e Julio Rossi), insufficiente però per ribaltare l’esito del doppio confronto.

Verso quota 40

Giovedì a Bruxelles il Lugano ci riprova, con la consapevolezza di non aver nulla da perdere. Comunque vada, la stagione europea dei bianconeri non si fermerà a Ginevra. In caso di successo contro l'Union Saint-Gilloise, il 1° settembre l’urna di Montecarlo decreterà le tre avversarie della fase a gironi di Europa League, con in prima fascia Liverpool, West Ham, Bayer Leverkusen, Villarreal, Atalanta, Roma, più altre due squadre da scegliere tra Sporting, Tolosa, Brighton, Friburgo, Betis Siviglia, Rennes e Atalanta (già certo di essere ripescato anche il Servette). Nel caso di un ripescaggio in Conference League, gli avversari dei bianconeri verrebbero pure loro sorteggiati il 1° settembre. Che sia Europa, che sia Conference, il Lugano tornerà in campo il 21 settembre e per Natale avrà portato a quota 40 partite la sua esperienza sul continente, più della metà delle quali (22) collezionate nel breve lasso di tempo delle ultime sette stagioni.

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