Calcio

A Cornaredo non manca solo Holender, e l'attacco ne soffre

Domani contro lo Zurigo mancheranno anche l'ammalato Gerndt e, forse, Janga. Jacobacci: 'Le soluzioni non sono molte, forse dovremo cambiare modulo'

21 luglio 2020
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Emergenza in attacco per l'Fc Lugano, nella sfida di domani allo Zurigo. Non c'è solo la squalifica di Holender, dopo il quarto cartellino giallo rimediato stupidamente domenica a Sion: mister Jacobacci dovrà infatti fare a meno molto probabilmente anche degli altri titolari sul fronte offensivo: uscito domenica dopo 45', Gerndt è dato per ammalato e non riuscirà a tenere il campo, e anche le possibilità di vedere Janga sono minime, bloccato com'è da un problema alla caviglia. «Ora come ora lamenta dei dolori, un suo recupero è difficile», sono le parole di Jacobacci nella conferenza stampa pre-partita. «Holender, poi, ha preso un cartellino evitabile: non si può discutere con il pubblico per niente e farsi ammonire. È una pedina importante che ci viene a mancare, vista anche la situazione attuale in attacco.  Le soluzioni non sono molte. Forse dovremo cambiare modulo, ad oggi abbiamo giocato sempre con due punte: Sasere potrebbe fare la prima e poi potremo utilizzare una mezza-punta che potrebbero essere Sabbatini o Lovric. Con lo staff tecnico valuteremo bene domani come scendere in campo»

Ma quale Zurigo affronterà il Lugano? Contro il Basilea era scesa in campo la U21, mentre con lo Young Boys la squadra era composta per metà da titolari e per metà da ragazzi... «Le cose stanno così, e queste sono le regole del gioco: non dobbiamo assolutamente pensare a queste cose, ma affrontare lo Zurigo con un solo obiettivo, cioè portare a casa i 3 punti e mettere in cassaforte la salvezza. Dobbiamo semmai entrare in campo ancora più concentrati, senza pensare al pareggio o a cosa capita sugli altri campi. Così si rischia senz'altro di perdere.  A Zurigo eravamo usciti sconfitti ma non eravamo stati inferiori, meritavamo almeno un punto. Avevamo creato molte occasioni, che avremmo dovuto concretizzare».

Quattro pareggi nelle ultime quattro partite: Jacobacci è contento o si poteva fare di più? «A Lucerna dovevamo vincere, mentre con il Thun è stato difficile: i bernesi cercavano il pareggio e non è stato facile scardinare la loro difesa, soprattutto dopo che erano andati in vantaggio. Con il Sion, invece, il grosso rammarico è stato l’arbitraggio: non fischiare il fallo su Janga è stato qualcosa di incredibile, ancora adesso non riesco a capacitarmi, e c’era pure un altro rigore da sanzionare, perché l’uscita a del portiere su Holender era fallo netto, ha colpito il suo piede invece della palla. Quindi i rigori da dare erano due, ma almeno quello su Janga andava fischiarlo. Chiaro, poi bisognava segnare, però l’opportunità del 2 a 1 c’era. In ogni caso bisogna comunque sottolineare che in tutte queste partite abbiamo dimostrato di esserci. E con un pizzico di fortuna oggi potremmo avere qualche punticino in più in classifica. Contro lo Zurigo, domani sera, speriamo che la Dea bendata ci dia una mano».

Dopo il pareggio con il Sion, il presidente Renzetti ha dato addio alla possibile qualificazione all’Europa League. Anche lei è dello stesso avviso? «Ho sempre detto che l’obiettivo primario era quello della salvezza. Avessimo vinto a Lucerna, forse oggi potevamo guardare alla zona alta della classifica: non dimentichiamo che il 3-3 con i lucernesi ha influenzato l’incontro con il Thun, in cui non potevamo permetterci il lusso di perdere. Quindi l’impostazione della partita è stata diversa, perché eravamo costretti a giocare in altro modo».

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