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È tempo di Coppa. ‘Ma il Ginevra non è più quello di prima’

La Sam ospita i Lions che per Gubitosa ora hanno una marcia in più, mentre il Lugano va a Friborgo. Montini: ‘Si dice che la palla è rotonda, però...’

Per la Spinelli, Nosedo sarà il sesto uomo. ‘È una di quelle partite che possono decidere una stagione’
(Ti-Press/Piccoli)

Sabato è tempo di Coppa Svizzera (che ora si chiama Patrick Baumann Swiss Cup), con le due ticinesi impegnate una in casa e l'altra fuori: la Sam Massatno ospita il Ginevra, mentre i Tigers sono in trasferta a Friborgo. A Massagno, alle 17.30, i ragazzi di Gubitosa affrontano i Lions in una sfida al calor bianco: la Spinelli e gli ospiti in campionato sono infatti entrambi al secondo posto a quota 20 punti, segno che le forze sono molto equivalenti, anche se Gubitosa non concorda. «Con l’ingaggio di Colon e Mbala, di ritorno in Elvezia dopo aver trovato poca fortuna all’estero, Ginevra ha una situazione notevole in fatto di roster, se si pensa che in pratica, oltre ai 4 stranieri, può contare su sei nazionali e su Colon – afferma il coach massagnese –. Direi che è una squadra completa in ogni ruolo, quindi molto più temibile di quella affrontata un mese fa».

Da voi rientra Marko Mladjan? «Non credo che potrò averlo a disposizione, anche se non è escluso che lo porterò in panchina per dare morale a tutti: a fine mese abbiamo le Final Four, che sono un altro traguardo al quale puntiamo, quindi è meglio non correre rischi».

L’ingaggio di Addison si sta rivelando davvero azzeccato. «Finora si è comportato bene, non c’è che dire – sorride Gubitosa –, ma per le conferme bisogna aspettare il lungo termine. L’assenza di Mladjan viene in parte compensata dalla sua duttilità, rispetto a Dunans che comunque, per ora rimane nel nostro roster: dovremo essere bravi a sfruttare le nostre forze, come abbiamo fatto contro il Vevey, e mettere a frutto la fisicità di Clanton e la forza dei nostri esterni».

Un Clanton immarcabile o quasi, e non sempre protetto dall'arbitraggio: si è visto nelle recenti sfide come i raddoppi non siano stati proprio da educande. «È vero, e basta vedere quanti pochi tiri liberi ha a disposizione in una gara per vedere come spesso viene poco tutelato».

È Nosedo il sesto uomo? «Certamente avere un grande pubblico aiuta anche sul piano psicologico: questa è una di quelle partite da dentro o fuori, che possono decidere una stagione, quindi sarà importante avere tutti i nostri tifosi a darci quella spinta
in più per approdare in semifinale».

‘Si dice che la palla è rotonda e via di seguito, però...’

Il Lugano, invece, ha una trasferta che avrebbe volentieri evitato, o che magari avrebbe voluto fare sul parquet del Versoix di Seconda Lega o nella Goldküste zurighese, fortune accadute a Pully e Vevey. Ma i ‘sorteggi’ nel basket, si sa, non sono mai come li si vorrebbe, fate le debite eccezioni, così la banda di Montini dovrà sfangarsela in quel di Friborgo: la squadra di Petit guida saldamente il campionato, con 10 punti di margine sulle inseguitrici e non ha ancora perso una partita, ma questo non significa che, per la legge dei grandi numeri, non possa perdere contro un Lugano. I bianconeri, del resto, hanno già fatto un miracolo agonistico battendo il Neuchâtel negli ottavi e la Sam Massagno dieci giorni fa, così Montini appare sereno: «Certamente andremo in campo per vincere, è fuori discussione – dice il tecnico dei Tigers –, però bisogna tener conto dove giochiamo e contro chi. Noi siamo consapevoli delle nostre forze, andiamo in campo con tutti gli stimoli giusti, ma abbiamo di fronte una compagine più che completa in ogni reparto. Poi si dice che la palla è rotonda
e via di seguito, però…».
E l’inserimento di Hammond? «Procede bene, ma il test di Friborgo sarà importante per avere più certezze».

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